Nell’ambito di Art City Bologna nel Salone della Banca di Bologna Palazzo De ‘Foschi fino al 24 febbraio 2019, c’è l’esposizione dal titolo “Geert Goiris Terraformig Fantasies” del fotografo belga. Sono foto di diverso formato con un allestimento particolare. Curatori Simone Menegol e Barbara Meneghel.

Blast 2001 Framed Lambda 100×120 cm. Courtesy l’Artista
Quest’esposizione è dotata di un particolare allestimento dell’architetto Kris Kimpe, collaboratore di Goiris, che vede una selezione di stampe fotografiche di differente formato, uno slide show e una videoinstallazione, che occupano il salone con moduli espositivi esagonali, alcuni chiusi altri aperti, dove sulle pareti ci sono fotografie o immagini in movimento. Sono messi in modo irregolare per creare in chi li osserva una sensazione di esperienza immersiva che ognuno può provare secondo il percorso scelto.

Erta Ale 2018 Framed archival pigment print 55×70 cm. Courtesy l’Artista
Il titolo dell’esposizione “Fantasie di Terratrasformazione” usa un termine creato di recente, impiegato per definire la possibilità di rendere abitabili pianeti simili alla terra alterando l’atmosfera chimicamente. E’ certamente un’utopia che fa però comprendere come ci sia una preoccupazione per la catastrofe ecologica. L’artista ha dichiarato a questo proposito: “E’ fuorviante pensare alla terratrasformazione a questo stadio. In sé e per sé un concetto interessante, ma manchiamo assolutamente della tecnologia e delle risorse (per non parlare dell’etica) per realizzarlo: Sognare, comunque, è profondamente umano, ambizioso, e allo stesso tempo tragicamente lontano dalla realtà”.

Owl 2018 Framed archival pigment print 150×120 cm. Courtesy l’Artista
Geert Goiris si dedica principalmente al paesaggio anche se non disdegna la figura. La sua è una tecnica speciale realizzata con una macchina fotografica di grande formato su cui monta una pellicola speciale fotocromatica per riprese aeree, a infrarossi. Gli scatti sono compiuti soprattutto al tramonto quando la luce comincia a diminuire e si va verso l’oscurità. Il suo metodo lavorativo è conseguenza di studio e casualità. Nelle sue immagini si può trovare il sentimento del sublime che non è dato dalla vastità del luogo o dal disastro che si crede di vedere, al contrario c’è la sensazione di essere fuori da un mondo che ci è estraneo.

Teaf 2018 archival pigment print 120×160 cm. Courtesy l’Artista
Per questo è difficile con le parole dare la giusta percezione che ciascuno di noi prova, che solo visitando l’esposizione si ha, e in effetti è ciò che desidera proprio Geert Goiris, scegliendo questo allestimento.
E’ la prima volta che l’artista espone in Italia una personale in spazi istituzionali. E’ nato nel 1971 a Bornem Belgio, e ha tenuto personali in luoghi istuzionali come FOAM Amsterdam, FRAC Normandie, Rouen, Museum M. Leuven (BE), Hamburg Kunsthalle, Amburgo, CAB Burgos (SP), Kunstforum Basilea, Le Credac, Ivry-sur-Seine e il suo lavoro è stato presentato nei più importanti musei internazionali mondiali d’arte contemporanea.
Emilia Dodi