Franco Grignani a Chiasso

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Franco Grignani 1958 gelatina br0muro d’argento 30,5z30,3 MUROCO Museo Arte Contemporanea

Il M.A.X. Museo di Chiasso fino al 15 settembre 2019 dedica una grande antologica a Franco Grignani (1908-1999) dal titolo “ Franco Grignani Polisensorialità fra arte, grafica e fotografia”, con oltre 300 opere. La mostra è a cura di Mario Piazza e Nicoletta Ossanna Cavadini. Catalogo Skira.

Franco Grignani
Traliccio 1938 Fotografia stampa gelatina al bromuro d’argento su carta 23,6×22,2 cm.
Archivio Manuela Grignani

 

Il M.A.X. Museo di Chiasso dedica una grande antologica a quest’artista che ha toccato tutti i temi partendo dal design, alla grafica, alla pittura e logotipi, iniziando dalla fotografia, passando alla la grafica pubblicitaria, arrivando all’optical art. E’ stato un lungo percorso di soddisfazioni che ha unito queste tre fondamentali forme d’arte, fotografia, desIgn e pittura, che lo ha fatto divenire uno dei più innovatori artisti del Novecento, precursore dell’arte ottica–visiva.

 

Franco Grinani
Proiezione ondulata 1965 olio su tela 96 x 134 cm. Collezione privata© Matteo Zarbo

 

La mostra riunisce la ricerca fatta nella Scuola di Design del Politecnico di Milano, dall’archivio Franco Grignani, dal MUROCO e da molte collezioni private che conservano le sue opere. Natio agli albori del Novecento, Grignani si è dedicato ben presto alla pratica artistica e già alla fine degli anni ’20 mediante la macchina fotografica inizia a darsi alla sperimentazione innovativa.  Negli anni del dopoguerra Grignani si dedica già mediante la fotografia alla sperimentazione astratta. 

 

 

Franco Grignani
Psicolioplastica a rifievo 1967 materiale plastico 30×30 cm. Collezione privata© Matteo
Zarbo

Proprio a Chiasso si vedono esposte alcune immagini del periodo iniziale con esprimenti ottici su tela e fotografie al bromuro d’argento. Proprio negli anni ’50 alla sua passione per la fotografia unisce quella del grafic designer creando molte opere tra le quali quella del marchio della Pura lana vergine che ancora distingue i capi molto validi. Poi crea come grafico per Pirelli, Mondadori, Fiat,  Zegna e altri ancora, disegnando marchi nuovi e manifesti pubblicitari. A questo suo ultimo lavoro l’artista decide di dare un segno innovativo scrivendo sotto ai manifesti scritture a metà tra poesia e racconto.

 

Franco Grignani
Diacronica 21, olio su tela,134×96 cm. Collezione Lorenzini Arte, Milano

 

Il suo motto è sempre stato: “Ciò che mi fa paura è l’ovvio, la banalità, il già fatto, il non senso.” Negli anni ’70 Grignani si specializza nelle corporate image, ma già dalla metà del decennio si dedida quasi esclusivamente all’arte libera vera e propria. Di questo periodo sono esposte ben 20 tele di grandi dimensioni, dai vetri industriali alle Diacroniche, dalle Dissociazioni alle Periodiche e anche ad alcuni esempi di Psicoplastica, che sono alla metà tra scultura e pittura.

 

 

Franco Grignani
Dissociazione dal bordo 1969, tempera acrilica 70×70 cm. Collezione privata ©Matteo
Zarbo

L’antologica di Chiasso è patrocinata dal Consolato italiano di Lugano, in collaborazione con altre istituzioni come il Museo della seta di Como, che come omaggio presenterà uno dei due foulard realizzati per l’occasione, e la NABA Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, dove Grignani ha insegnato a partire dagli anni ’80 del Novecento.  Inoltre nel catalogo, Anceschi scrive delle alterazioni ottico-mentali, Bruno Monguzzi delle tensioni emotive dell’intera opera, e Nicoletta Ossanna Cavadini sul rapporto di scoprire come la vita artistica di giovani artisti svizzeri degli anni ’60 e ’70 sia mutata dopo aver osservato l’opera di Franco Grignani. 

Anna Camia

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