Un ottimo Cyrano al teatro Stanze segrete

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Al Teatro Stanze Segrete di Roma, fino al 27 gennaio, Matteo Fasanella è in scena con il Cyrano de Bergerac, l’opera in versi di Edmond Rostand. Un adattamento assolutamente fedele all’originale, eroico, elegante, passionale. L’attore cura anche l’adattamento e la regia.

Al Teatro Stanze Segrete di Roma – un gioiellino di sala, diretta da Ennio Coltorti, così piccolo da consentire di percepire anche il respiro degli attori e di scambiare con loro rapidi sguardi – fino al 27 gennaio, Matteo Fasanella è in scena con il Cyrano de Bergerac, l’opera in versi di Edmond Rostand. Un adattamento assolutamente fedele all’originale, eroico, elegante, passionale. L’ingresso del pubblico, con gli attori già posizionati in scena, è accompagnato da una breve introduzione sulle vicende storiche del vero Cyrano e sulle assonanze con l’opera di Rostand.

 

Lo spazio del piccolo teatro viene sfruttato al massimo, immergendo il pubblico dentro la scena stessa, giocando continuamente con i grandi specchi della sala che non fa che evidenziare il carattere romantico ed eroico del dramma.

 

Matteo Fasanella riesce a mettere in scena quattro ambientazioni, ben evidenziate da un gioco di luci: dal balcone di Rossana, posizionato sopra la testa degli spettatori, all’abitazione di Cyrano che, cambiando scena, diventerà il campo di battaglia finale. Un altro spazio viene creato in un punto seminascosto, dietro ad un telo retroilluminato, dove vengono mostrate alcune scene per lo più mimate dai personaggi in silhouette. Anche la musica in questa messinscena è importante, dandole un tocco elegante.

Matteo Fasanella che, come sempre avviene nelle sue rappresentazioni, interpreta il ruolo del protagonista, parte dalla versione originale, senza alterarne i versi, apportando solo qualche taglio. Si dimostra artisticamente più maturo rispetto al resto del cast, offre un Cyrano ricco di sfumature visibilmente costruite ad hoc.

A differenza di altri, Matteo Fasanella fa l’apprezzabile scelta dell’assoluta fedeltà all’opera originale, un testo carico di forza poetica molto attuale. La scelta di conservare la forma in versi, va applaudita energicamente perché non solo viene rispettata la Letteratura, ma si è dato prova di autentico coraggio, considerata la complessità del linguaggio utilizzato dallo scrittore francese, per non parlare della lunghezza dei dialoghi. Infatti gli attori alla fine dello spettacolo si mostrano alquanto provati.

Bravissimi tutti: a cominciare da Virza Zorzan, una magnifica e splendida Rossana, ben compenetrata nel suo ruolo e poi fortemente addolorata quando capisce troppo tardi che tutto quell’amore in versi proveniva non da Cristiano, ma da Cyrano, e poi le due new entry Matteo Tanganelli e Giuseppe Renzo, nonché Valerio Rosati e Alessandro Onorati. Da vedere, imperdibile.

Giancarlo Leone

 

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