Tre artisti in mostra al GAMEC di Bergamo

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Oscar Giaconia Master-Mother 2019 olio su fibra cellulotica alla gelatin plasricizzata in teca di vulkollan cm.67,5x97 Collezione privata Milano ä© Roberto Ferro Courtesy OG studio e Thomas Brambilla Gallery Bergamo

Il GAMEC di Bergamo, continuando la presentazione di nuovi artisti contemporanei, propone nei suoi spazi Oscar Giaconia, Jacopo Miliani e Driant Zenelli. Le mostre partiranno il 17 gennaio fino al 24 febbraio 2019. Per Oscar Giaconia ci sarà il 23 febbraio 2019 una performance con il celebre truccatore di camouflage Vittorio Sedano.

Oscar Giaconia
Aye Aye 2018 Ossidi, fiele di bue, caseina, grasso animale, soda caustica lubrificata
in teca di nylon cm.127×92 (131×96 cin cornice) © Foto Roberto Ferro Courtesy OG
Studio e Thomas Brambilla Gallery Bergamo

 

 

 

Il GAMEC continuando l’opera di presentazione di giovani artisti contemporanei italiani di futuro respiro internazionale, presenta Oscar Giaconia, Jacopo Miliani e Driant Zenelli; il primo dedito a una forma speciale di arte visiva che non è mai stato presentato in un’istituzione pubblica, il secondo selezionato dalla GAMEC per Artists Film International, il terzo artista albanese con una trilogia video.

 

 

 

Oscar Giaconia
Colon (Exquisitor) 2018 olio su carta lubrificata in teca di neoprenecm.46×51( con cornice )
©foto Roberto Marozzi Courtesy OG Studio e Thomas Gallery Bergamo

 

Si inizia con Oscar Giaconia che presenta Haisteria un titolo che unisce “osteria, ostrica, isteria” che in effetti non è comprensibile se non come pensiero contenitore di varia natura che può ospitare una qualche forma di vita. L’assonanza concettuale e fonetica presenta un titolo intraducibile. Lo Spazio Zero a lui assegnato è popolato da locandieri, falsari, vecchi nostromi, sentinelle, spettri e mostri, creando una degenerazione della pittura di genere contemporanea.

Oscar Giaconia
Colon ( The Monkfish Soliloque) 2017 Olio su carta lubrificata su tela latticiata in teca di salpa
carbonizzata e cera ai legami proteici plasticizzati220x125 / con teca 232×1337) ©Foto Marco
Ronzoni Courtesy OG Studio e Thomas Gallery Bergamo

 

 

 

La mostra è aperta da due figure di profilo Master-Mother Board del 2018, effigi di origine numismatica che portano il visitatore all’interno dove tutto lo spazio è rivestito dalla salpa, risulta di cuoio di origine bovina. Il colore di questo materiale riveste anche tutte le pareti, e si rifà all’opera The Grinder del 2015, che su un fondo chiaro presenta macchie piene di cancellature come se fossero origine di un pentimento qui simulato.

 

 

 

Oscar Giaconia
Sexual Clumsiness of Amphonious Machine 2017 olio su carta lubrificata in teca di salpa acidata
cm.45×32 ( con cornice 53×40) Collezione privata ©Foto Marco Ronzoni Courtesy OG Studio
e Thomas Brambilla Gallery Bergamo

Al centro dello spazio espositivo si trova quello che sembra un grande tubo fognario Calabiyan del 2018 con la ricostruzione in legno di un’osteria ricoperta sempre di salpa. Un capanno corazza abitato da singolari personaggi Green Room che in forma embrionale erano presenti nella mostra del 2016, quando l’artista fu trasformato dal truccatore di camouflage nominato a due Oscar, Vittorio Sodano, in una serie di paradossali figure. Il percorso segue in un ambiente dove c’è la proiezione di Sexual Clumsiness, un video che mostra i resti delle riprese del trucco della serie Sexual Clumsiness of Amphibious Machine del 2017.

L’artista si esprime impiegando materiali come silicone, vulcanite, nylon, neoprene, salpa e elastomeri, facendo così notare la sua ostinazione per creare creature che mostrano il suo pensiero visivo che si rifà all’artificialità.

Le altre due mostre saranno oggetto di articolo a parte.

Emilia Dodi

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