
A Trieste al Museo Civico Revoltella e al Museo Teatrale Carlo Schmidt sono in esposizione fino al 17 marzo 2019 i manifesti di Leopoldo Metlicovitz pioniere della pubblicità, a 150 anni dalla nascita. E’ curata da Roberto Curci e direzione Laura Carlini Fanfogna e Marta Mazza.

Leopoldo Metlicovitz nato a Trieste 150 anni or sono è stato il pioniere dei manifesti pubblicitari dedicati sia ai prodotti commerciali che industriali, ma anche per l’Esposizione Internazionale di Milano del 1900 e di famose opere liriche come Butterfly, Manon, Turandot e dei film dell’epoca del muto come Cabiria.

Per molti anni insieme a molti altri artisti tra i quali Marcello Dudovich del quale fu il maestro, lavorò presso le Officine Grafiche Ricordi di Milano. Iniziò la sua carriera a Trieste come pittore di paesaggi e con l’apprendistato di litografo presso uno stabilimento grafico di Udine, divenendo ben presto uno specialista dell’arte cromolitografica.

Fu proprio Giulio Ricordi che si rese conto delle possibilità artistiche di Metlicovitz come inventore e disegnatore di quelli che allora erano considerati avvisi figurati che l’artista, come effettivamente era, riusciva a mettere il punto creando la nascita dell’arte pubblicitaria anche in Italia, dove il modernismo proponeva anche nelle art applicate, lo stile che con diversi nomi a seconda del paese d’origine, si è poi chiamato Arte floreale.

Questa è la prima monografica che Trieste dedica a quest’artista, mostra che passerà poi al Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso. La rassegna è curata dallo storico dell’arte Roberto Curci. E’ promossa e realizzata dal Comune di Trieste Assessorato alla Cultura con il Polo Museale del Veneto e Museo Collezione Salce di Treviso con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia.

Le opere esposte sono 73 manifesti di formato molto grande, tre dipinti, e una notevole raccolta di grafica minore come cartoline, copertine di riviste musicali e quant’altro. La produzione di Metlicovitz fu particolarmente creativa prima della Prima guerra mondiale con la realizzazione di opere che sono rimaste a lungo negli occhi degli italiani, e tutt’oggi sono richiamate quando c’è un evento che si rifà al messaggio pubblicitario del Novecento.
Una mostra particolare che celebra un artista che ha fatto arte sia dedicata a realtà commerciali, sia alla grande musica operistica sempre con la stessa eleganza stilistica.
Anna Camia