Dal 25 gennaio al 16 marzo 2019 a Milano nella sede della Galleria Bottegantica c’è la mostra dedicata all’artista Angelo Morbelli (1853-1915) dal titolo “Angelo Morbelli Luce e colore”. E’ curata da Stefano Bosi e Enzo Savoia. Catalogo Bottegantica Edizioni.

Era l’ora che volge al desio
Bottegantica celebra l’artista verista e divisionista Morbelli con una monografica che documenta tutto il percorso artistico partendo dal periodo ottocentesco e il suo realismo sociale fino ad arrivare al divisionismo del quale fu interprete fedele e in particolare l’ultimo periodo dedicato ai paesaggi con valide caratteristiche luministiche. Il suo percorso artistico iniziò dopo i suoi studi a Brera con le opere di tradizione verista e i suoi ideali umanitari e socialisti, già da allora impiegando atmosfere luministiche per fissare le differenze di luce. Conosciuto Pelizza da Volpedo, del quale divenne amico, nel 1890’si dedicò al divisionismo, utilizzando la tecnica in modo rigoroso e scegliendo temi adatti al periodo.

Alta montagna
Dal 1912 si dedicò solo al paesaggio con caratteristiche luministiche. I suoi bei quadri dove il pittore resta appagato dalla vista come nelle tele dedicate ai paesaggi piemontesi, ai ghiacciai della Valtellina, ma anche alle marine liguri e agli scorci della natura veneziana, ne sono un esempio. Il suo grande amore per la casa estiva La Colma presso Rossignano che lo rapì totalmente, lo fece dipingere le opere dedicate al lavoro nei campi, come lezione di vita vera e autentica. Per Morbelli la ricerca del vero non poteva che risolversi unendola a quella del bello e questo rappresentando formalmente le figure e il paesaggio con un uso particolare della luce.

Distendendo i panni
Il suo pensiero sul divisionismo è stato messo in luce nell’esposizione. Infatti Morbelli riteneva questa tecnica essere la pittura del futuro. In una lettera a un amico nel 1890 aveva scritto: “L’affare dei puntini è per me un esercizio pratico, come le scale del pianoforte, Il ridicolo cui i colleghi affettano schiacciare i puntini, mi assomiglia un po’ a quello dei padroni dei velieri contro i primi tentativi delle barche a vapore, parendo loro impossibile che un tubo potesse far tanto danno! La cosa da noi è prevista ma non farà deviare un etto dal cammino prescelto chi ha la schiena forte! Intanto si vengono ad avere dei risultati maggiori: aria, luce, illusione dei piani e dei toni“.
Savina Fermi