Giovanni Demio manierista dimenticato

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Giovanni Demio (Giovanni Gualtieri) Compianto sul Cristo morto 1527-1528 olio su tavola 137x153 cm. Iscrizioni Merano Castello Principesco

La Città di Schio in Palazzo Fogazzaro omaggia Giovanni Demio con una grande esposizione curata da Vittorio Sgarbi. La mostra in corso che ha per titolo “Giovanni Demio e la maniera moderna. Tra Tiziano e Tintoretto” resterà aperta fino al 31 marzo 2018. Direzione artistica di Giovanni Lettini, Sara Pallavicini, Stefano Morelli e con la ricerca scientifica di Pietro Di Natale.

Giovanni Demio (Giovanni Gualtieri)
Sacra Conversazione fine IV decennio inizio V del XVI secolo, olio su tela , 96×131 cm.
Collezione privata

La città di Schio dove Giovanni Gualtieri detto Giovanni Demio (forse per distinguerlo dal fratello Francesco anch’esso pittore), nato a Schio tra il 1500 e il 1505 , artista dimenticato dai più, è ora omaggiato dalla sua città di nascita su progetto di Contemplazioni che ha scelto Vittorio Sgarbi per presentarlo e curane la mostra. Nessuno meglio di questo storico dell’arte, curatore, scrittore, oratore, poteva essere più adatto allo scopo. Infatti Vittorio Sgarbi, come dimostra anche la sua collezione Cavallini-Sgarbi, ha sempre amato riportare alla luce artisti di grande vaglia anche se poco noti alla maggioranza, seguendo il filo dei suoi grandi maestri.

Giovanni Demio (Giovanni Gualtieri)
Riposo nella fuga in Egitto II metà VI decennio , olio su tela 67×93 cm. Gallerie degli
Uffizi Galleria Palatina

Il Demio, notissimo artista nel Cinquecento tanto da far dire al Palladio “huomo di grandissimo ingegno”, è sempre stato un ribelle, girovago, che non ha mai amato essere stanziale tanto che le sue opere provengono da ogni parte d’Italia dove ha lavorato come Venezia, Brescia, Parma, Milano, Napoli, Salerno, Pisa, Orvieto e si pensa anche a Verona, Roma e Firenze, lasciando dipinti di grande pregio che grazie a quest’esposizione hanno potuto essere restaurati . Demio è un artista la cui ricerca manieristica lo fa considerare interessante, proprio per l’influenza di grandi maestri come Tiziano, Tintoretto, Veronese, Moretto, Romanino, Jacopo Bassano, Schiavone e altri, che nella mostra affiancano le sue opere.

Giovanni Demio (Giovanni Gualtieri)
Martirio di San Lorenzo 1533 olio su tela 280×170 cm. Iscrizioni “IOAE..S Torrebelvicino
Chiesa di San Lorenzo Martire

 

 

Vittorio Sgarbi ha detto: “un ribelle, Demio, fuori quota, incontrollabile, imprevedibile, pronto a contaminarsi con tutti i pittori più forti di vita. Eppure, alla fine, un formalista, sempre più lontano dal naturalismo padano e sempre più vicino a un delirio visionario alla El Greco”. Infatti il suo valore può essere riscontrato dalle opere presenti in mostra come I Compianti di Merano e Lavenone, opere giovanili, nella Madonna adorante il Bambino del Museo di Castelvecchio a Verona, nella pala del Martirio di San Lorenzo di Torrebelvicinio, nelle ante d’organo di San Pietro a Schio, nella Sacra Conversazione di collezione privata, nel Riposo dalla fuga in Egitto della Galleria Palatina di Firenze o nella miniatura del museo civico Ala Ponzone di Cremona.

 

Giovanni Demio (Giovanni Gualtieri)
Adorazione dei pastori 1557-1558 olio su tela cm.272×186 cm. Padova Seminario
Vescovile Chiesa di Santa Maria in Vanzo.

 

E poi nell’Adorazione dei pastori di Santa Maria in Vanzo a Padova, oppure nell’Adorazione dei Magi di Casa Martelli a Firenze, nell’Adorazione dei Magi e nell’affresco con Santa Caterina della Pinacoteca Palazzo Chiericati a Verona. In mostra inoltre c’è, presente alla fine percorso, anche l’esperienza virtuale che consente il viaggio immersivo nella chiesa milanese di Santa Maria delle Grazie dove la Cappella Santi conserva la pala d’altare e l’intera decorazione.

Una mostra che è un omaggio all’artista e che lo fa conoscere anche ingiustamente dimenticato.

Emilia Dodi

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