Premio alla carriera a Martin Scorsese alla Festa del cinema di Roma

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Un’ora di ritardo, che porta con un volto sorridente, ed elegantissimo in uno smoking di gran linea, Martin Scorsese, tira dritto sul tappeto rosso ignorando fotografi e giornalisti e si dirige in Sala Sinopoli dove l’aspetta tutto il nostro Gotha cinematografico da Giuseppe Tornatore, ai Premi Oscar Nicola Piovani, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, e poi Paolo Taviani, dalle cui mani Martin ha ricevuto la preziosa targa alla carriera.

Scorsese, un mito con la M maiuscola, indimenticabile autore di capolavori che ci hanno aperto nuovi orizzonti, e di cui vediamo sullo schermo un collage introduttivo in un mosaico composto da scene tratte  da Taxi Driver passando per  Quei bravi ragazzi, Casinò, Gangs of New York, Toro Scatenato, Le tentazioni di Cristo, The Wolf of Wall Street, Silence e Mean Streets.

 

Un piacere che fa scattare irrefrenabile l’applauso della Sala Sinopoli, con il pubblico tutto unito in una lunga, caldissima  standing ovation.

Antonio Monda, direttore della Festa – che gode ormai ottima salute, attirando sempre più nomi di primissimo piano – conosce così bene Scorsese, da chiedergli di scegliere le nove sequenze del cinema italiano che più hanno influito sulla sua maniera di vedere il cinema.

Nove, un numero che evidentemente rincorre il regista italo americano, nove sequenze infatti per il nove volte nominato all’Oscar Scorsese, che, sorridendo, ha confessato che questi nove film che ha selezionato, non sono i suoi preferiti, m  “sono quelli della mia formazione. Dopo infatti, quando ero ormai già regista, ho visto tanti film italiani estremamente belli. Confesso che questi però, per me, più che cinema,  sono stati la vera essenza della vita” .

Di ricordo in ricordo arriviamo a  Fellini, “con cui avrei dovuto fare un documentario che poi non si realizzò. Ottimi però i suoi suggerimenti, come per esempio, ‘quando devi fare un’esterna, fermati dove c’è un ristorante buono, anche se la scena non ti serve a niente”.

Mariangiola Castrovilli

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Giornalista giramondo con scoop come le interviste al fratello dell'ultimo imperatore cinese Aisin-Gioro Puren durante la protesta di piazza Tienanmen a Pechino e al generale israeliano Moshe Dayan dopo la guerra dei 6 giorni. Per la Rai in diretta radio e tv, è stata l'unica giornalista donna al mondo a volare a due volte la velocità del suono su un tornado, correre con una Ferrari 40 a 324 Kmh sul circuito di Maranello. Inoltre è stata l'unica giornalista a bordo del MB-339 Aermacchi della pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori. É membro del SNGCI.

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