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    Categories: Arte

Arazzi d’arte moderna a Venezia

Salvator Dalì

A Palazzo Zaguri di Venezia dal 1 novembre 2018 si può ammirare la mostra “Da Kandinskij a Botero “Tutti in un filo” che presenta le opere dei più importanti artisti realizzate con la tecnica dell’arazzo. Accompagna la mostra la guida gratuita con la voce di Vittorio Sgarbi.

Valery Kandinskij Improvvisazione

Questa mostra con 100 arazzi sui quattro piani del Palazzo Zaguri polo espositivo permanente, realizza quello che fu il sogno mai realizzato in vita, dell’imprenditore Ugo Scazza che nel 1960 abbandonando l’edilizia fondò per il suo amore dell’arte contemporanea, l’arazzeria le cui realizzazioni sono in mostra.  Quest’esposizione mai vista prima d’ora, ha l’eccezionale presentazione di Vittorio Sgarbi nelle audioguide gratuite per i visitatori dove si evince nel panorama artistico culturale italiano come l’arazzo sia un’espressione artistica e artigianato di bottega e scuola tra i più antichi e preziosi che questa mostra fa conoscere come moderna e attuale.

Giorgio de Chirico Canto d’amore

 

I cento manufatti esposti sono “una gioia per gli occhi e per l’anima” e basta soltanto vedere le foto che corredano l’articolo per rendersene conto. Sono opere create filo per filo, intreccio dopo intreccio da abili mani che danno vita ai capolavori che hanno arredato i grandi saloni delle feste nella stagione delle grandi navi italiane come la Leonardo, la Michelangelo e la Raffaello. 

 

 

Juan Mirò Composizione

La prima opera trasformata in arazzo fu quella di Kandinskij che è anche l’input della mostra, ma ci sono De Chirico, Mastroianni, Paul Klee, Henry Matisse, Joan Mirò, Andy Wahrol fino ad arrivare a Botero, trasposti in modo veramente eccezionale con un lavoro di grande manualità che poteva essere esposto solo a Venezia come era desiderio di Ugo Scassa.

Fernando Botero

Inoltre la scelta di esporre le opere a Palazzo Zaguri è come un ritorno alla origini. Infatti la storia del tessuto cittadino veneziano è correlata a quest’immobile costruito tra il XIV e il XV secolo per volontà della Famiglia Pasqualini, famosi commercianti della seta.

Non poteva esserci posto migliore per far conoscere questa collezione il cui valore è stato indicato in circa 50 milioni di euro.

Savina Fermi

Savina Fermi: Appassionata d'arte, scrivo da sempre per diverse testate online, Sono una giornalista facente parte della 'vecchia guardia'. Non uso i Social per scelta.