Al teatro vascello “We love Arabs”

0

In prima nazionale e fuori programma il Teatro Vascello propone dall’11 al 27 luglio il “Festival Internazionale di danza” creando così una continuità, durante il periodo estivo nel corso del quale la teatralità romana riposa, nell’offerta culturale per Roma, una proposta artistica in grado di costituire un collegamento con i grandi festivals estivi europei.

Il 15 luglio è andato in scena “We Love Arabs”, di Hillel Kogan, una intelligente performance alla quale nel 2013 è stato assegnato l’Outstanding Creator, attraverso la quale l’autore coreografo israeliano, per mezzo di un ballerino arabo, intende lanciare, e ci riesce benissimo, un messaggio di pace e di coesistenza tra mondi apparentemente opposti e, purtroppo, fors’anche inconciliabili come quello cristiano e quelli israeliano ed arabo in generale.

Con ironia dissacrante non disgiunta da una perfetta interpretazione artistica i due danzatori in scena si interrogano prima sulla loro identità nello spazio e propongono poi all’attento pubblico, in forma semiseria, ironica ed assai pregnante un progetto di amicizia e di pace che arriva, attraverso l’analisi della eguaglianza tra gli uomini, alla agognata coesistenza tra quei popoli che attualmente e tra tante difficoltà dialogano zoppicando e non risultando esenti da malintesi e grandi incomprensioni.

Utilizzando una espressione artistica ironica ed ammiccante Hillel Kogan, israeliano e Adi Boutrous, arabo, riescono perfettamente ad esprimere tutto il desiderio di convivenza pacifica che ancestralmente l’uomo sente dentro di se, ma che durante il percorso che persegue verso il raggiungimento del fine che si prefigge, è ostacolato da tante malefiche componenti esterne. L’itinerario così difficile, mentalmente un tantino contorto ma sicuramente esplicito, riesce alla fine ad idealizzare e perseguire attraverso l’amore e la capacità intellettiva di chi tende ad irradiare un messaggio di pace e di coesistenza pacifica, interrogandosi sulle differenti realtà che guidano i due popoli.

Il segnale certo che si percepisce assistendo a questo clamoroso spettacolo é che l’ideale a cui tende l’espressione artistica dei due

rivali” che cercano l’identità e la pace, potrà essere raggiunto anche e soprattutto attraverso l’arte, lo spettacolo, la percezione che tutti gli uomini sono uguali ed egualmente posizionati nell’universo.

Spettacolo di danza e non solo questo che Hillel Kogan porta in giro per il mondo con la consulenza artistica di Inbal Yaacobi e di Rotem Tashach, con un affascinante sottofondo musicale opera di Kazem Alshaer che utilizza Mozart, per rendere più pregnante e ricevibile quel messaggio di amore tra gli uomini che è alla base di tutte le religioni chiamate in causa.

Andrea Gentili

 

Nessun commento