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    Categories: Spettacolo

Risate esilaranti per Sarto per signora

Al Teatro della Cometa di Roma, fino al 27 maggio, è in scena la divertentissima commedia di Georges Feydeau, Sarto per signora, rivisitata e diretta da Marco Zadra, anche interprete nel ruolo del dottor Moulineaux. Una commedia molto raffinata con un cast sempre all’altezza della situazione. 

 

Sarto per signora, commedia francese di fine ‘800, titolo originale Tailleur pour dames, mantiene fedele il suo taglio, svolgendosi in tre atti come nel testo originale. Monsieur Moulineaux, interpretato dallo stesso Marco Zadra, si allontana di casa in piena notte per raggiungere la sua amante Susanna Aubin al Gran Ballo dell’Opera. Ma fa un viaggio a vuoto perché la donna non si presenta all’appuntamento. Tornando a casa, trova la porta chiusa, ha dimenticato le chiavi e non può rientrare. E’ costretto a dormire fuori in attesa che la servitù si svegli e gli apra la porta di casa.

La mattina, la moglie Yvonne d’Aigreville si accorge che il letto del dottore è intatto, non ha dormito lì e subito pensa ad un tradimento. Il dottore, per giustificare la sua assenza, mente dicendo che sì, non ha dormito a casa, ma non l’ha fatto per essere stato a vegliare un amico, tale Bassinet, gravemente malato, forse ormai moribondo.

La scusa però non regge visto che il dottore ha come abbigliamento un frac elegantissimo, dalla cui tasca dei pantaloni spunta un guanto da donna. Il dottore è colpevole, non ci sino dubbi, continua ad affermare che ha vegliato il malato Bassinet, ma fatalità, proprio mentre sta raccontando questo alla moglie e alla servitù impicciona, suona il campanello. E chi è all’uscio? Il malato terminale che, contrariamente, ha una bella cera, sta benissimo e sembra tutt’altro che moribondo.

 

Pochi minuti e risquilla il campanello. Chi è questa volta? Entra in scena la temuta suocera, agguerrita che, messa al corrente dalla figlia del comportamento del marito traditore, è pronta a dar battaglia all’uomo, che non è degno di amare la sua bambina. Moulineaux, a questo punto, in grande difficoltà tra le due donne che lo accusano di tradimento, decide di affittare un appartamento, proposto da Bassinet, il finto malato, venuto proprio lì per vedere se poteva interessare un appartamento sfitto, appartenuto prima ad una sarta, scopo garconniere per poter incontrare clandestinamente la sua amante Susanna. Ma allo stesso appartamento sarebbe interessata anche la suocera di Moulineaux, per stare più vicino a sua figlia e controllare il genero sciupafemmine.

Da qui inizieranno una serie di sotterfugi, incomprensioni, bugie che poco alla volta verranno svelate. Tutto ciò, poi, porterà al tanto atteso dolce lieto fine. La pièce presenta tutti i classici toni della “commedia degli equivoci”: gag, scioglilingua, scambi di persona, porte che si aprono e si chiudono, ritmi al cardiopalma rendono la rendono piacevole, con il tempo che scorre in maniera fluida e i personaggi sono ben compenetrati nei loro ruoli. Tradimento e adulterio, lussuria e passione sono trattati con raffinatezza, senza volgarità.

 

Il cast è eccezionale: a partire da Marco Zadra, nel ruolo di un magistrale Dottor Moulineaux, che si barcamena tra bugie, amante, moglie e suocera. Per non parlare della bravissima Francesca Milani, nel ruolo ingrato ma anche divertente della suocera, sempre pronta a mettere zizzania fra figlia e genero. E poi ottime interpretazioni da parte di tutti gli altri attori: Francesca Baragli, Daniele Trombetti, Antonella Salerno, Alessandro Frittella, Raffaela Anastasio, Giulia Zadra, Christian Galizia, Jose de la Paz, Marta Borgioni, Eleonora SantiniOttime le scenografie e i costumi d’epoca stile ‘800. Nulla è lasciato al caso. Uno spettacolo da non perdere perché ormai è consolidato nel tempo e le trovate sono sempre eccezionali.

Giancarlo Leone

Giancarlo Leone: Giornalista specializzato in teatro