Arte in galleria dal 26/03/2018 al 1/04/2018

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Selezione accurata delle esposizioni nelle pinacoteche, nei musei, nelle gallerie d’Arte di Roma a cura di Cristiano Felice dal 26/03/2018 al 1/04/2018.

28 PIAZZA DI PIETRA – FINE ART GALLERY – Arti visive Piazza di Pietra 28, Roma.

VISIONE. Personale di Zeitwille. Circa una ventina i lavori in mostra realizzati con diverse tecniche e in vari formati su tela e cartoncino e una serie di stampe in edizione limitata. A caratterizzare il lavoro di Zeitwille la ripetitività/serialità dei soggetti rappresentati secondo una scelta artistica consapevole e motivata. Fino al 4 Aprile 2018.

 

ACCADEMIA DI FRANCIA – VILLA MEDICI – Arti visive Viale della Trinità dei Monti 1, Roma.

LE NUMEROSE IRREGOLARITA’. Personali di Tatiana Trouvé e Katharina Grosse. Partendo da posizioni e stili apparentemente distanti, anche Katharina Grosse e Tatiana Trouvé hanno creato, per quest’occasione, un dialogo inedito e inaspettato. Con i loro rispettivi progetti, diversi eppure complici e complementari, le due artiste, nate entrambe negli anni Sessanta, hanno ribaltato i confini delle superfici di Villa Medici. Se Katharina Grosse elegge la pittura, intesa come membrana, a suo principale mezzo espressivo, Tatiana Trouvé indaga le infinite variabili e possibilità del disegno: la potenza imprevedibile del colore s’intreccia con la seduzione di un oggetto scultoreo ricontestualizzato. “In entrambe — scrive Chiara Parisi — emerge una radicalità condivisa, fondata sull’idea di rovesciamento. Nel caso di Katharina Grosse, lo spazio in ogni sua manifestazione è esaltato dalla pittura. Non è più la tela a ospitare un paesaggio, ma è il paesaggio a farsi superficie pittorica. Con un orientamento analogo, Tatiana Trouvé architetta assemblaggi e accostamenti imprevedibili. Così nascono opere che, sebbene partano da elementi concreti, ci fanno perdere la familiarità che abbiamo con determinati oggetti.” Il percorso espositivo si apre con le sculture di Tatiana Trouvé Notes on sculptures, September 15th, “Jill” 2016 e “Peter” 2016 in dialogo con la seta dipinta Ohne Titel (2013/2018) di Katharina Grosse. Da un lato, gli appunti tridimensionali — sculture e frammenti di altrettante installazioni — che Tatiana Trouvé definisce “annotazioni sculturali”, dall’altro, la manifestazione tangibile da parte di Katharina Grosse di un insaziabile appetito per lo spazio plasmato dalla pittura, congiunto alla sua grande capacità di moltiplicare gli spazi architettonici. Uniti e sovrapposti, questi quattro lavori rappresentano il paradigma di un corpo a corpo, di un confronto sorprendente e originale da cui emergono condivise irregolarità. La grande galleria dei cavalli ospita Ingres wood (2018) di Katharina Grosse. Trovandosi impossibilitata a intervenire direttamente sulle superfici di Villa Medici, l’artista ha utilizzato alcuni tronchi abbattuti, trovati nel giardino mediceo, di uno dei grandi pini che Ingres fece piantare nel parco di Villa Medici negli anni della sua direzione all’inizio del 1800. Attraverso le sue inconfondibili invenzioni di colore, Katharina Grosse dà nuova vita alla storia dell’albero che sparisce sotto la sua azione. Ne riconfigura anche il contesto, portando una porzione di giardino all’interno della Villa con la temporanea dislocazione dell’elemento naturale. La scalinata sotto il soffitto a cupola diventa così la nuova dimora di quest’albero secolare, i cui rami s’inclinano su un ampio drappeggio, ricoprendo i gradini. La sensazione è quella di trovarsi in un sensuale corpo a corpo tra le linee dell’albero e le diverse combinazioni di pittura che l’artista ha creato per giorni e giorni. Subito dopo, s’incontrano le opere Wander Lines (2016) e Les Indéfinis (2017) di Tatiana Trouvé. Nel primo caso si tratta di una scultura le cui aste metalliche riprendono le tracce di un percorso di erranza nello spazio. Les Indéfinis riunisce opere dell’artista che rimangono a una soglia. Esistono, ma non trovano posto nell’economia generale di un’opera: non sono né i rifiuti né gli scarti di una produzione. Semplicemente, non riescono a connettersi con gli altri e rimangono ai margini, isolati, fino a quando non creano un tutt’uno. La mostra si conclude nello spazio dell’antica Cisterna romana di Villa Medici con le opere di Tatiana Trouvé realizzate nel 2017. Installazioni che, nei casi di Somewhere In The Solar System, The Great Atlas of Disorientation e Evaporating Crater, evocano forme di capanne e incorporano mappe di migrazioni antiche e odierne. From 2002 to 2016 è invece un’opera composta da un assemblaggio di saponi in bronzo, ognuno dei quali è collegato a una mostra, associata al lavoro di diverse persone nello studio dell’artista: quando il lavoro è finito ed è pronto a partire per il suo luogo di esposizione, la forma del sapone è modellata. Questa piccola scultura è in qualche modo il risultato di un lavoro condiviso da molte mani. Fino al 29 Aprile 2018.

ACCADEMIA DI UNGHERIA IN ROMA Arti visive – Via Giulia 1, Roma.

I PRIMI PASSI. opere dei primi borsisti d’arte dell’Accademia d’Ungheria in Roma Vilmos ABA-NOVÁK, Pál MOLNÁR C., Pál PÁTZAY, István SZÕNYI. L’Accademia d’Ungheria in Roma in occasione delle celebrazioni del 90°anniversario della sua fondazione si propone di presentare una selezione delle opere dei caposcuola di una delle correnti più emozionanti e colorate della storia dell’arte ungherese, conosciuta tra i posteri come Scuola Romana ungherese, formata dai borsisti ungheresi giunti a Roma tra il 1928-1942.. Fino al 15 Aprile 2018.

ALBUMARTE – Arti visive Via Flaminia 122, Roma.

PARADISO. Collettiva con opere di Marlon de Azambuja (Brasile), Elena Mazzi (Italia), Estefanía Peñafiel Loaiza (Ecuador), Juan Esteban Sandoval (Colombia), Óscar Santillán (Ecuador). Dalla cantica del Paradiso nella Divina Commedia di Dante, fino al Paradiso sensuale di José Lezama Lima, passando per il Paradiso perduto di John Milton, la mostra ha dei riferimenti letterari e una valenza contemporanea che mette in discussione i concetti di luogo ideale, punto di osservazione privilegiato, disincanto e utopia. L’America Latina, considerata fin dai tempi della colonizzazione un territorio vergine dove tutto può succedere, è diventato ai nostri giorni spazio sperimentale di democrazia partecipata e progresso della società, è stata concepita come un paradiso. In questo stesso continente pieno di aspettative e contraddizioni, si produce una parte importante del pensiero critico del nostro tempo e del fermento artistico internazionale. In un contesto di ideologie che stanno scomparendo, relazioni complesse tra esseri umani e Natura ed esclusioni di ogni tipo ci sono, come afferma la sociologa economista statunitense Saskia Sassen, ‘spazi di tensione’, interpretati in PARADISO dalle opere dei cinque artisti che presentano una mostra composta da vari linguaggi, legati tra loro dall’insofferenza etico-politica per l’uso arbitrario dell’ambiente e dello sfruttamento incongruo delle risorse umane, rappresentata attraverso un linguaggio molto poetico. In mostra vengono presentate opere video, installazioni, lavori a tecnica mista o realizzate con reperti naturali. Tutti gli interventi ci fanno riflettere su dove stiamo andando e come stiamo compiendo il viaggio, dopo la globalizzazione dell’economia e l’alterazione del tessuto sociale economico, sociologico e politico delle nazioni e delle città. I quattro artisti latinoamericani in mostra hanno tutti una vasta esperienza internazionale e collaborazioni con importanti musei come il Jeu de Paume di Parigi o il MUAC di Città del Messico, e sono presenti in collezioni prestigiose come il Centro Atlántico de Arte Moderno (CAAM), Las Palmas di Gran Canaria o la Fundación Helga de Alvear, mentre l’esordiente Elena Mazzi – che sta arricchendo il suo curriculum di valenti premi e residenze – nel 2016/17 è stata artista tutor presso la fondazione Spinola Banna di Torino. Fino al 21 Aprile 2018.

ARCHIVIO MENNA-BINGA – COMPLESSO MALAFRONTE – Arti visive Via dei Monti di Pietralata 16, Roma.

A CUORE APERTO. personale di Narda Zapata che punta l’indice oggi sul corpo umano e in particolare sugli organi vitali che lo costellano. Fino al 10 Aprile 2018.

CASA DI GOETHE – Arti visive Via del Corso 18, Roma.

CANTI DI COLORE. Personale retrospettiva di Hans Werner Henze. Fino al 20 Maggio 2018.

CHIOSTRO DEL BRAMANTE – Arti visive Arco della Pace 5, Roma.

TURNER – OPERE DALLA TATE. Per la prima volta in mostra a Roma una raccolta di opere esclusive dell’artista inglese Joseph Mallord William Turner. Fino al 26 Agosto 2018.

COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN GIOVANNI IN LATERANO – Arti visive Piazza di San Giovanni in Laterano 74, Roma.

KLIMT EXPERIENCE. “Klimt Experience è una rappresentazione multimediale dedicata alla vita e alle opere del Padre fondatore della Secessione che, assieme ad altri artisti, coltivò il mito dell’opera d’arte totale, della democratizzazione del bello e della creatività. Opere come il Bacio, l’Albero della vita, oppure Giuditta, sono entrate a far parte della cultura popolare. Eppure Klimt resta un artista da scoprire e soprattutto da raccontare. Questo è l’obiettivo del percorso esperienziale; entusiasmare, affascinare, meravigliare il pubblico di giovani e adulti invitandoli ad approfondire la conoscenza dell’uomo e dell’artista, la comprensione delle sue opere, la lettura stilistica attraverso la messa in scena spettacolare dei dettagli e della tecnica pittorica. Klimt è sicuramente al pari di Picasso l’artista necessario per meglio capire il passaggio dall’arte e dalla società ottocentesca a quella novecentesca. Com’è stato scritto: “La pittura di Klimt, come tutta la grande arte, può essere considerata, al di là delle circostanze del tempo, sub specie aeternitatis”. Artista universale ha dato immagine alla cultura del proprio tempo, ai nuovi gusti e stili di vita, nei suoi magnifici ritratti ha saputo cogliere nel profondo i turbamenti della psicologia umana oltre la superficie patinata investigando temi fondamentali quali la vita e la morte, la nascita e il dolore, l’amore, il rapporto tra uomo e donna, quello tra le generazioni. Klimt Experience, grazie all’emozionante colonna sonora, alla straordinaria qualità delle immagini selezionate dallo storico dell’arte Sergio Risaliti e dal regista Stefano Fomasi, al contributo didattico dell’area introduttiva alla mostra arricchita dall’esperienza integrata di realtà virtuale con gli Oculus VR e dall’esposizione degli abiti con le textures disegnate dall’artista viennese, propone al visitatore un’immersione totale, senza soluzione di continuità, in un mondo simbolico, enigmatico e sensuale, dove si realizza il trionfo di un’arte senza confini. Fino al 10 Giugno 2018.

COMPLESSO DEL VITTORIANO – Arti visive Via di San Pietro in Carcere, Roma.

ICONS. Terry O’Neill e i “volti delle celebrità” raccontano i mitici anni ‘60 e ‘70. Fino al 20 Maggio 2018.

COMPLESSO DEL VITTORIANO – Arti visive Via di San Pietro in Carcere, Roma.

MONET. In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso le opere grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti l’epoca e figlio Michel. Fino al 6 Giugno 2018.

COMPLESSO DEL VITTORIANO – Arti visive Via di San Pietro in Carcere, Roma.

LIU BOLIN – THE INVISIBLE MAN. Liu Bolin, l’artista di origine cinese definito “l’uomo invisibile”, ha raggiunto la fama internazionale come colui che ha fatto del camouflage il suo tratto distintivo. Fino al 1 Luglio 2018.

DOROTHY CIRCUS GALLERY – Arti visive Via dei Pettinari 76, Roma.

THE BALLROOMS OF MARS. Personale di Camille Rose Garcia. Fino al 7 Aprile 2018.

EX-ELETTROFONICA – Arti visive Vicolo di Sant’Onofrio 10-11, Roma.

PARADISE LOST. In questa mostra Tímea Oravecz vuole mettere in relazione il Paradiso Perduto, poema di John Milton, in cui si descrivevano le guerre civili che scuotevano la Repubblica Inglese, con le lotte intestine colombiane, conseguenza della guerra cinquantennale combattuta nel paese latino. Fino al 4 Maggio 2018.

FUTURISM&CO ART GALLERY – Arti visive Via Mario De’ Fiori 68, Roma.

IL CORPO CON LE ALI. Eadweard Muybridge, Dirk Baumanns e il disegno futurista. Fino al 30 Aprile 2018.

GALLERIA NAZIONALE DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA – Arti visive Via delle Belle Arti 131, Roma.

BEAT GENERATION. GINSBERG, CORSO, FERLINGHETTI. VIAGGIO IN ITALIA. Saranno esposte circa 200 fotografie in bianco e nero realizzate dallo stesso curatore, tutte inedite e tutte acquisite dalla Galleria Nazionale, nell’ambito di una nuova politica istituzionale, che dedica alle fonti una serie di iniziative, che traggono origine dagli archivi documentari e fotografici recentemente acquisiti o conservati nella Galleria. Fino al 2 Aprile 2018.

GALLERIA NAZIONALE DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA – Arti visive Via delle Belle Arti 131, Roma.

I IS AN OTHER | BE THE OTHER. Gli artisti in mostra, provenienti dal continente africano ma di formazione e ispirazione internazionale, condividono un orizzonte di ricerca comune sul rapporto con l’ignoto, che si individua a partire dall’incontro con l’altro. Fino al 24 Giugno 2018.

 

THE GALLERY APART – Arti visive Via Francesco Negri 43, Roma.

ALL INCLUSIVE VIAGGIO. Personale di Bertille Bak. Fino al 6 Aprile 2018.

 

GOETHE INSTITUT ROM – Arti visive Via Savoia 15, Roma.

DELL’ABITARE INCERTO. Collettiva con le opere di Ulf Aminde, Andreas Lutz, Vittorio Messina. Fino al 29 Aprile 2018.

ISTITUTO CENTRALE PER LA GRAFICA – PALAZZO POLI – Arti visive Via Poli 54, Roma.

MAGMA. IL CORPO E LA PAROLA NELL’ARTE DELLE DONNE TRA L’ITALIA E LA LITUANIA DAL 1965 AD OGGI. Il progetto MAGMA, il cui titolo riprende quello di una delle prime rassegne al femminile curata da Romana Loda nel 1977, intende approfondire la nascita e l’origine dell’arte femminista e del femminismo in Italia, mettendole a confronto con le origini e le diverse condizioni del femminismo Lituano, nato in anni molto più recenti, così da aprire nuove e più documentate prospettive di studio che approfondiscano una delle pagine più originali e controverse della nostra storia recente. Fino al 2 Aprile 2018.

ISTITUTO CERVANTES A ROMA – Arti visive Piazza Navona 91, Roma.

LETRAS Y MARCAS. CALLIGRAFIA E BRANDING. L’esposizione che raccoglie il lavoro del graphic designer e calligrafo argentino classe 1936 Ricardo Rousselot, attraverso una retrospettiva di oltre 200 opere, la maggior parte originali. La mostra si articola in 5 sezioni che hanno l’obiettivo di contestualizzare la scrittura come elemento centrale dell’opera di Ricardo Rousselot e offrire alcuni esempi dei suoi lavori più recenti nel campo della creazione di ex libris, lettering, famiglie tipografiche e dello sviluppo di marchi commerciali. Realizzate dal suo studio Grupo Erre Rousselot di Barcellona, le opere esposte costituiscono una parte molto importante dell’arte visiva della Spagna moderna e includono loghi per aziende prestigiose come Casa Tarradellas, Ducados, Okey, Smoking, Cerveza Isleña, Bisonte, Fortuna, Farias, La Casera, El Corte Inglés, Alfaguara, Spanair e la testata del giornale La Vanguardia. Tra i grandi maestri della scrittura a mano di fine 900, Rousselot ha saputo rinnovare il ruolo della calligrafia nell’arte e nel disegno grafico. Il suo amore e la sua sensibilità per la lettera gli hanno permesso di dare vita ad una miriade di marchi, loghi e brand nei quali ha lasciato impressa la sua straordinaria facilità nell’uso della piuma e del pennello, perpetuando l’arte della bella scrittura. Nelle sue creazioni la cura per i piccoli dettagli e il rigore sono elementi imprescindibili. Art director, illustratore e fotografo per studi in Spagna, Stati Uniti e in Germania, Ricardo Rousselot è autore di iconici esempi di graphic design contemporaneo, come la copertina di Playboy Magazine del dicembre 1967, l’unica completamente disegnata a mano, sotto la direzione artistica di Wes Wilson. Fino al 21 Aprile 2018.

ISTITUTO SVIZZERO DI ROMA – Arti visive Via Ludovisi 48, Roma.

SKULPTUR / FOTOGRAFIE. Personale di Roman Signer. Fino al 1 Luglio 2018.

MAXXI –MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO – Arti visive Via Guido Reni 4a, Roma.

BLACKOUT. Personali di Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla. Sculture, opere a parete, video di recente produzione raccontano le dinamiche di potere, la crisi energetica e la situazione difficile del Sud del mondo globalizzato e riflettono l’impegno degli artisti nell’analisi di concetti chiave della contemporaneità come l’identità nazionale, la democrazia, il potere, la libertà, la partecipazione e i cambiamenti sociali. Fino al 30 Maggio 2018.

MILLEPIANI – Arti visive Via Nicolò Odero 13, Roma.

THE MASK. Una delle forme creative più immediate, capace di attraversare la storia e i secoli, dall’antichità a oggi, è la maschera. Legata a una produzione tribale, così come a un’era post-moderna, può essere di materiali diversi, dal legno alla pietra, dalla plastica al ferro, dalla carta ai tessuti. Fino al 31 Marzo 2018.

MUCCIACCIA CONTEMPORARY – Arti visive Piazza Borghese 1a, Roma.

FLAGS. Personale di Daniel Jouseff. In mostra saranno esposte circa 25 opere che riflettono sul tema dell’identità, dell’origine e dell’appartenenza culturale. Le opere al piano terra raccontano il passaggio di un confine, mentre al piano superiore sarà realizzata una installazione site specific che scopre la forma mentis dell’artista. Fino al 5 Maggio 2018.

MUSEI CAPITOLINI – Arti visive Piazza del Campidoglio 1, Roma.

IL TESORO DI ANTICHITA’. WINCKELMANN E IL MUSEO CAPITOLINO NELLA ROMA DEL SETTECENTO. Una mostra per celebrare gli anniversari della nascita e della morte del fondatore dell’archeologia moderna, Johann Joachim Winckelmann (1717-1768). Fino al 22 Aprile 2018.

MUSEO PIETRO CANONICA – Arti visive Viale Pietro Canonica 2, Roma.

Personale di Landon Metz. Fino al 22 Aprile 2018.

MUSEO CENTRALE MONTEMARTINI – Informativa Via Ostiense 106, Roma.

EGIZI ETRUSCHI. DA EUGENE BERMANALLO SCARABEO DORATO. Il nuovo spazio per esposizioni temporanee della Centrale Montemartini inaugura con una mostra che pone al suo centro il dialogo tra due grandi popoli del Mediterraneo. Fino al 30 Giugno 2018.

PALAZZO CAVALLERINI LAZZARONIARTI VISIVE Via dei Barbieri 7, ROMA.

CONTEMPORARY CLUSTER #07. Tre mostre: Erica Curci. Ecdisi; Francesco Malcom. Malcøm XJ. Demsky. VCTRX. Fino al 1 Maggio 2018.

PALAZZO PAMPHILIARTI VISIVE PIAZZA NAVONA 14, ROMA.

ARTE MODERNA IN BRASILE – COLLEZIONE DELLA FONDAZIONE EDSON QUEIROZ. . Una selezione di oltre 70 opere tra pitture e sculture realizzate dai maggiori artisti brasiliani del periodo 1920-1960. Fino al 5 Maggio 2018.

REALE ACCADEMIA DI SPAGNA – Arti visive Piazza San Pietro in Montorio 3, Roma.

UN INFERNO COMODO. Personale di Eugenio Ampudia. Fino al 1 Aprile 2018.

SCUDERIE DEL QUIRINALE – Arti visive Via XXIV Maggio 16, Roma.

HIROSHIGE. VISIONI DAL GIAPPONE. Natura, paesaggi, volti. Un suggestivo racconto del Giappone del maestro dell’Ottocento. Fino al 29 Luglio 2018.

 

STUDIO DR – Arti visive Via Tolemaide 19a, Roma.

FRAMMENTI DI UNA MEMORIA. Visi di sculture classiche romane e rinascimentali, con elementi di architetture e ornamenti, sono alla base delle immagini seriali che Stefanie Vogel espone in questa mostra di sue nuove opere. Fino al 29 Marzo 2018.

Z2O GALLERIA – VIA DELLA VETRINA – Arti visive Via della Vetrina 21, Roma.

HIDDEN BEAUTY. La mostra è un piccolo teatro di sguardi e artefatti diversi, in parte complementari, che hanno però un denominatore comune: la tensione, il bisogno di riscoprire e inventare ogni giorno una qualche nuova forma di Bellezza, per sentirsi “al mondo” e conviverci in modi anche inaspettati. In mostra opere di: Anna Hulacová, Kristof Kintera, Pavla Sceránková, Richard Wiesner. Fino al 19 Maggio 2018.

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