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L’Arte dell’Antico Regno Benin

Ramusso parte dell’Africa 1556 Stampa

A Pavia nella Residenza Universitaria Biomedica dal 1 dicembre 2017 al 24 febbraio 2018 c’è un’esposizione di opere artistiche dell’Antico Regno del Benin per focalizzare l’attenzione sulla cultura degli antichi regni Ife e Benin. Sono 90 opere in diverse sezioni con la curatela di Franco Pavesi. Ingresso gratuito.

Bleu parte dell’Africa 1635 Stampa

 

Con il titolo “Africa tra Immaginario e Realtà. La “scoperta” del Regno del Benin”, sono proposte 90 opere in diverse sezioni che fanno comprendere la raffinatezza dell’arte dei popoli che costituirono anticamente le due città-regno quella di Benin e quella di Ife.

 

Ritratto di Oba Benin VIII secolo bronzo

Il massimo splendore di questa civiltà si può far risalire a metà degli anni 1400 quando gli esploratori portoghesi scoprirono questo territorio dell’Africa antica con le esplorazioni della costa occidentale africana. I Benin erano esperti nella fusione a cera persa di oggetti in bronzo dei quali con questo metodo, ogni pezzo è unico. Le fusioni raffinatissime furono portate dagli europei nei vari paesi e certamente influenzarono molti artisti nei primi anni del Novecento.

Regina madre del Regno di Benin XIX secolo bronzo

Il Regno del Benin antico si può suddividere in quattro fasi: la storia antica, la nascita, il periodo medievale e quello dell’epoca imperiale.  Nel periodo imperiale sotto Eware detto ll Grande nel 1440 che divenuto re cambiò il nome del popolo in Edo furono imposte nuove norme del sistema politico, amministrativo e militare creando inoltre proprio la nuova dinastia imperiale. Su figlio Ozolua, suo successore nel 1485 che fu chiamato Il Conquistatore  creò rapporti commerciali con i portoghesi prima e con gl’inglesi poi, che dal 1600 al 1700 fecero conoscere nel mondo il potente sovrano anche tramite le opere in bronzo e quelle in avorio.

 

 

Dignitari del Benin Avorio XIX secolo

 

La troppa potenza degenerò fino a far arrivare la crudeltà. Infatti è questo il periodo nel quale iniziò la tratta schiavi che erano abitanti di popoli vinti o persone che erano state messe in carcere. Questo fino alla fine con l’arrivo della colonizzazione da parte degli inglesi. La mostra per far conoscere questo popolo presenta anche testi, documenti, carte geografiche dal XVI al XIX secolo.

 

 

Incoronazione del re di Whidah Stampa 1746

L’esposizione è curata dal dott. Franco Paresi e introdotta dal Prof. Pierluigi Valsecchi titolare della cattedra di Storia e Istituzione Africana all’Università di Pavia e dalla conferenza “Arte e Potere nell’universo yoruba” della Prof.ssa Giovanna Parodi da Passano docente di Antropologia africanista all’Università di Genova.

Emilia Dodi

Emilia Dodi: