Incontro a teatro Alessandro Benvenuti

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Al Teatro Parioli nel cartellone 2017-2018 è andato in scena, ora in tournée, L’Avaro rivisitato da un regista innovativo come Ugo Chiti e con la presenza di un cast di validi attori, capeggiati da Alessandro Benvenuti, nel ruolo di Arpagone. Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia Arca Azzurra Teatro. Visum ha intervistato l’attore toscano.

 

Benvenuti com’è il suo Arpagone?

E’ un Arpagone totalmente nuovo: ha come linea di modernità un vigore proprio dell’investitore più che dell’avaro, è più dedito alla finanza che all’accumulo”.

 

Molière ha scritto questo capolavoro nel 1668, quasi 350 anni fa. Se il suo messaggio è ancora valido, il regista Chiti ha apportato dei cambiamenti al testo originale?

Validissimo, perché tutto ciò capita quando si ha a che fare con dei classici, che si chiamano così per la loro universalità che travalica il tempo e si dimostra sempre attuale. Pur rispettando il testo originale di Molière, Ugo Chiti – sottolinea l’attore – ha aggiunto preziosi elementi dettati dal suo acume teatrale ed ha consegnato a tutti noi attori bellissime parti, nelle quali ci troviamo veramente a nostro agio”.

Di solito lei è attore e regista dei suoi spettacoli. Come si sente questa volta ad essere diretto da Chiti?

Mi sento benissimo e prendo sempre in considerazione altre intelligenze perché c’è sempre da imparare. Ma poi Ugo Chiti per me è un fratello di sangue, un compagno di viaggio, con cui lavoro da trent’anni. Io e lui siamo una sola cosa, un bel sodalizio, grazie anche all’Associazione Arca Azzurra Teatro, di cui lui è stato fondatore, composta da persone che stanno insieme da una vita, la compagnia più antica della Toscana”.

Nella sua carriera ha fatto cinema, tv, teatro. A quale dei tre si sente più legato?

Soprattutto al teatro, forse perché è quello che sto facendo di più. Attualmente, tra regie e recitazione, sono in giro per l’Italia con più spettacoli. Più che un artista sono un ‘invasore’. Ma mi ha fatto anche piacere lavorare in tv, in lavori che hanno un senso, in particolare su Sky Cinema Uno, con I Delitti del Barlume, la serie poliziesca dove ho interpretato il ruolo di Emo, con l’ottima regia di Roan Johnson, che ha avuto fiducia in me e mi ha riportato in tv”.

Quando Alessandro Benvenuti non è protagonista, ma spettatore, che spettacoli guarda?

Non vedo quasi nulla. Non mi vergogno a dirlo, sono un attore fortunato perché lavoro tantissimo, forse più di altri e non ho tempo di vedere altri spettacoli, manca proprio il tempo materiale. Nel mio poco tempo libero leggo libri, faccio le parole crociate e seguo le serie televisive, specialmente quelle dell’Inghilterra che sono bellissime”.

Giancarlo Leone

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