“Manifesto” con Cate Blanchett in 12 ruoli diversi

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Brava, bravissima Cate Blanchett non ha bisogno di presentazioni, due volte premio Oscar nel 2005 come attrice non protagonista nei panni di Katharine Hepburn in The Aviator di Martin Scorsese e, nel 2014,  quello come migliore attrice per Blue Jasmine di Woody Allen.

Dal 2015 poi, da il meglio di se in una serie di dodici video installazioni proiettate in alcuni musei d’arte moderna, tra cui 12 diversi personaggi nell’imperdibile lavoro di Julian Rosefeldt Manifesto, in cui il videoartista tedesco, rende omaggio alla bellezza ed alla tradizione  di certi manifesti artistici, interrogandosi sul ruolo dell’artista nella società contemporanea.

Manifesto, ha debuttato inizialmente come installazione artistica all’Australian Centre for the Moving Image, per poi  spostarsi al Museum für Gegenwart di Berlino e al Park Avenue Armory di New York, ma voi potrete vederlo al cinema dal 23 al 25 ottobre, rimanendo ammirati da queste dodici assolutamente straordinarie perfomances della Blanchett.

Nelle  sue note di regia  Julian Rosefeldt  confessa  “quando ero giovane ho studiato, probabilmente come la maggior parte delle  persone che si interessano di arte, il Dadaismo,  il Fluxus, il Surrealismo ed il Futurismo, ma solo superficialmente. Il mio entusiasmo nacque invece quando scopersi due manifesti del poeta e coreografo futurista francese Valentine de Saint-Point. Cominciai allora a leggere qualsiasi manifesto che riuscii a trovare tra cui quelli di danza, di teatro, cinema ed architettura”.

Mi resi conto che le stesse idee compaiono più e più volte con una tale energia da impressionarmi per il loro entusiasmo utopico, mentre cercano di trasformare l’arte e, infine anche il mondo, capovolgendola e rivoluzionandola, testimoni, essi stessi,  di una ricerca d’identità, urlata al mondo con grande insicurezza”.

Abbiamo trovato Manifesto di una bellezza quasi imbarazzante, mentre ammiriamo Cate Blanchette che recita testi lunghissimi  con dodici accenti diversi, in una girandola di contesti fisici sempre differenti, una prova da sfinire qualunque interprete che non abbia la sua tempra.

 

 

Un lavoro che non dimenticherete tanto facilmente e che vi suggeriamo di non perdere dal 23 al 25 ottobre al cinema”.

Mariangiola Castrovilli

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