X
    Categories: Arte

Hans Hartung a Perugia

Hans Hartung T12983 E!4 ,E15,E16;E17,E18,E19 Hexaptque 1983 acrilico su tela150x210 cm. Collection Fondation Hartung Bergnam

La Galleria Nazionale dell’Umbria presenta dal 24 settembre 2017 al 7 gennaio 2018 una personale di Hans Hartung dedicata ai polittici. E’ curata da Marco Pierini e organizzata in collaborazione con la Fondation Hartung Bergman di Antibes. Catalogo Magonza Editore.

Hans Hartung
T1962, L21,T1962,L22, T1963L23, vinilico su tela 180×210 cm.Collection Fondation Hartung
Bergman

 

Hans Hartung ( 1904-1989) uno dei più importanti artisti astratti del Novecento, tedesco naturalizzato francese, è celebrato nella Galleria Nazionale dell’Umbria con i suoi polittici. Sono 16 dipinti di grandi dimensioni e 40 opere su carta, realizzati tra il 1961 e il 1989 dei quali sei mai esposti prima.

 

 

 

Hans Hartung
T-1983,E3,E4,E5,1983 acrilico su tela 145×162 cm.Collection Fondation Hartung Bergman

Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale prendendo spunto dalle opere su tavola di grandissimi artisti del XIII e XIV secolo che la galleria stessa possiede (dei quali purtroppo anche se polittici non sono integri) ha pensato che in un momento nel quale l’arte deve essere non solo antica, ma integrata con il contemporaneo nessuno meglio di Hartung poteva essere il più adatto ad essere mostrato temporaneamente.

 

 

Hans Hartung
T1973.E44, T1973,E45, E46,E47,T1973, E37m , 1973 acrilico su tela 130×240 cm.Collection
Fondation Hartung Bergman

In effetti in questa Galleria straordinaria dove ci sono tavole di Duccio di Boninsegna, Piero della Francesca, Gentile da Fabriano, Perugino e altri, i Polyptiques di Hartung ( così li chiamava il Maestro) come nucleo omogeneo, avrebbero potuto essere esposte senza creare le solite discussioni. I Polyptiques, ebbero luce agli inizi anni ’60 quando l’artista iniziò dipingendo direttamente sulla tela senza prima il disegno su carta, sperimentando nuove tecniche, ingrandendo i formati, fino all’ultimo periodo quando a causa della salute fu costretto a dipingere con l’aerografo.

Hans Hartung
T1986,E17, 1986, acrilico su tela 216×300 cm. Collection Fondation Hartung Bergman

La mostra vuole mettere a fuoco anche il periodo nel quale Hartung visitando l’Italia nel 1926 non si limitò a ammirare Firenze e Venezia ma andò anche in Sicilia restando affascinato dai paesaggi siciliano e dalla visione dell’Etna e dei Templi della Magna Grecia. Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 1960 con dedicata una sala del padiglione francese, quando a causa della sua infermità fu costretto a dipingere con l’aerografo, incise poi i segni neri con tutti gli strumenti possibili, anche con una scopa, tornando con queste tele alla Biennale del 1984.

Savina Fermi

Savina Fermi: Appassionata d'arte, scrivo da sempre per diverse testate online, Sono una giornalista facente parte della 'vecchia guardia'. Non uso i Social per scelta.