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Il Mercante di Venezia al teatro San Paolo

E’ Il Mercante di Venezia, attualmente in scena al Teatro San Paolo di Roma fino al 28 maggio, grazie ai giovani della Compagnia “Mauri Sturno”, un adattamento ben curato dalla regia di Ilaria Testoni, che vede tra gli interpreti Mauro Mandolini, Barbara Begala e Ilaria Amaldi.

É attualmente in scena al Teatro San Paolo di Roma fino al 28 maggio lo spettacolo di William Shakespeare, un testo sempre attuale, Il Mercante di Venezia, grazie ai giovani della Compagnia “Mauri Sturno”, un adattamento ben curato dalla regia di Ilaria Testoni, che si basa sulla versione originale a cui rimane quasi totalmente fedele, spostando l’ambientazione nei primi del ‘900 che furono, come il periodo elisabettiano, anni abbastanza contraddittori, ricchi di cambiamenti di costume, di novità e vari progressi, mescolato ai giorni vuoti del futuro.

 

Il Mercante di Venezia è un vero simbolo della letteratura shakespeariana che è stato portato in scena da tutti i più grandi attori, tra i quali Glauco Mauri che proprio 50 anni fa, nel 1967, ne presentò un particolare allestimento riproposto ora, per l’appunto, con il progetto “Giovani – Un futuro nel teatro” dalla Compagnia “Mauri Sturno” al Teatro San Paolo di Roma.

 

Guardando lo spettacolo, spicca subito all’occhio che il ruolo di Antonio è interpretato da una donna, l’attrice Ilaria Amaldi. Con Antonio si manifesta la sensibilità manifestata attraverso l’amicizia con Bassanio (Camillo Marcello Ciorciaro) e il suo farsi da parte davanti all’amore. Un’interpretazione perfetta e inaspettata per una donna, ideale per manifestare le sensazioni più delicate. Forse proprio perché il personaggio è interpretato da una donna, manca in Antonio quella energia, quella voglia di combattere contro gli aspetti della vita, positivi o negativi, ma comunque è gradita questa interpretazione.

Contra, con Shylock (interpretato dal bravo Mauro Mandolini) viene fuori il carattere forte e spigoloso del personaggio che regala al pubblico un’interpretazione molto fedele al testo, dove si alternano momenti di amore verso la figlia Jessica (interpretata da Michela Giamboni) a momenti molto scontrosi e freddi verso Antonio ed altri personaggi. Shylock può apparire molto cattivo, ma in realtà la sua crudeltà è spiegata con i soprusi che ha dovuto subire. I due protagonisti, Shylock e Antonio, coadiuvati da tutto il cast, hanno messo in evidenza tutti i chiaroscuri con cui Shakespeare rappresenta quasi tutte le sue opere come l’amore che si contrappone alla cattiveria, le trasformazioni che assumono i vari personaggi, la sincerità che spesso non è vista di buon occhio. La trasformazione delle due donne, Porzia e Nerissa (interpretate rispettivamente da Barbara Begala e Marina Parrulli) ci fa capire che poi alla fine è sempre la sincerità a prevalere su ipocrisie, cattiverie e interessi non proprio leciti, Da notare in questa rappresentazione che tutti i personaggi restano sul palco per l’intera rappresentazione, dove sono rapidi i cambi di scena scanditi di volta in volta da suoni, musiche, mentre i personaggi si scambiano di posto in un contesto di scenografia essenziale, minimale con pochi oggetti ben posti sulla scena.

Da citare, oltre agli altri attori del cast, anche Roberto Di Marco, nel ruolo di Lancillotto, e Valerio Camelin, nel ruolo di Lorenzo, due personaggi che suscitano ilarità, elemento mai mancante nelle commedie di Shakespeare.

Ben fatte le scene, le luci e l’allestimento che ricreano l’ambientazione della Venezia del 1900. Bellissimi i costumi, ben curati e magistralmente riprodotti. Tra gli attori, comunque, spicca l’ottima interpretazione di Mauro Mandolini, nel ruolo di Shylock, una valida guida per tutta la Compagnia, confermando la sua presenza scenica che fa di questo spettacolo una pièce da non perdere.

Giancarlo Leone

Giancarlo Leone: Giornalista specializzato in teatro