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    Categories: Arte

Gea Casolaro al MACRO

Gea Casolaro Still here Fung Face Jardin Marco Polo

Al MACRO di Via Nizza fino all’11 giugno 2017 c’è la mostra dedicata a Gea Casolaro dal titolo “Con lo sguardo dell’altro” curata da Claudio Crescentini. L’esposizione mette il punto sul tema dello sguardo degli altri nel proprio lavoro, nella visione dell’arte e nella vita stessa.

Gea Casolaro
Sharing gazes Entoto 2013

Gea Casolaro ha iniziato il suo percorso artistico con la poesia visiva accorgendosi però che questa veniva sopraffatta dall’immagine e il testo si riduceva alla sintesi. Ora l’artista si rivolge al pubblico mediante diverse realtà formali e seriali per arrivare a un medesimo obiettivo che è quello della rimessa in discussione dal punto di vista soggettivo per arrivare alla visione collettiva e perciò a una realtà più complessa. Questo lo ha fatto mediante l’impiego del manifesto con il quale ha tappezzato le strade di Bologna nel 2008, sezione prima della mostra.

Gea Casolaro
Doppio sguardo Buenos Aires

Poi con la serie Shouth l’artista mette in discussione la percezione del paesaggio e il proprio posto nel mondo. La serie Sharing Gazes la Casolaro l’ha realizzata con gli studenti della School of Fine Arts di Adis Abeba per mostrare come la modernità abbia influito sulla città con lo svolgimento della cooperazione tra esperienza visuale e scambio di opinioni. Still here è il ciclo dedicato alla sua esperienza del trasferimento a Parigi. Partendo dallo sguardo sulla città, con la visione di molti filmati e percorrendo a piedi tutta Parigi, la Casolaro ha creato la propria memoria dei luoghi integrata con i filmati visionati.

Gea Casolaro
Doppio sguardo Calle Florida

Poi c’è il progetto Doppio sguardo realizzato nel 2003 nella strada pedonale di Buenos Aires, Calle Florida, una serie di foto e un video che riguarda la grave crisi economica dell’Argentina. Ricordando Rousseau del 2001 è un’unione tra spazio temporale e arte. Del 2011 è On the time line dove il suo coinvolgimento personale è mostrato mentre l’artista guarda La reproduction interdite di Magritte. Tutte le altre opere debbono essere interpretate come dialogo tra i punti di vista di persone, storie, tempo e culture, in modo da analizzare le capacità di ognuno di rapportarsi con la realtà.

Emilia Dodi

Emilia Dodi: