Fino al 2 luglio 2017 Milano a Palazzo Reale al piano nobile propone una grandiosa esposizione dedicata all’innovatore della pittura ottocentesca Eduard Manet. Le opere prestate dal Musée d’Orsay sono 54 dipinti dei quali 16 capolavori di Manet, 40 di altri artisti coevi e 11 tra disegni e acquarelli dell’Artista uniti a quelli di altri, nonché 7 tra sculture e modellini. Prodotta e promossa da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, è curata da Guy Cogeval con Caroline Mathieu e Isolde Pindermacher.

Chiaro di luna sul Porto di Boulogne 1869 olio su tela 812,5×101 cm. Parigi Musée d’Orsay ©René-Gabriel Ojéda/RMN Reunion des Musées Nationaux/ Distr.Alinari
Il prestito di 16 capolavori di Eduard Manet uniti a 40 di altri artisti del calibro di Boldini, Cézanne, Degas, Fantin-Latour, Gauguin, Monet, la Morisot, Signac e Tissot rivela l’importanza di questa esposizione che racconta l’arte francese di fine ‘800 soprattutto attraverso opere che gettano lo sguardo sulla società che cambia e sulla città lanciata verso il moderno in tutte le sue manifestazioni.

Il pifferaio 1866b Olio su tela 161×97 cm. Paris Musée d’Orsay ©René-Gabriel Ojéda/ RMN. Réunion des Musèes Nationaux/ Distr.Alinari
L’esposizione che presenta di Manet i capolavori quali Il pifferaio, Il balcone, la lettura, mostra come sia normale che la critica lo consideri il vero iniziatore dell’arte moderna. Fu colui che risolse il problema spaziale che per tradizione veniva posto in termini di prospettiva e chiaroscuro, adottando forme bidimensionali definite dal contorno, eliminando i volumi, schiacciando lo spazio e applicando i colori in modo piatto, accostando chiari e scuri, creando forti contrasti cromatici. Tutto questo è ben dimostrato dall’opera il balcone.

Il balcone 1868-69 olio su tela 170×125 Paris Musée d’Orsay ©René-Gabriel Ojéda/Rèunion des usées Nationaux/ distr. Alinari
La mostra è divisa in 10 sezioni partendo da quella che dimostra la sua amicizia non solo per pittori come Degas, Monet, Renoir e Berthe Morrisot che da allieva divenne sua cognata, ma soprattutto con i grandi scrittori quali Baudelaire e Zola. La seconda è tutta dedicata al rinnovamento di Parigi e qui ci sono le opere di Paul Gauguin, Claude Manet e Paul Signac.

Berthe morisot con un mazzo di violette olio su tela 55,5x 40,5cm Paris Musée d’Orsay ©René-Gabriel Ojéda/Rèunion des usées Nationaux/ distr. Alinari
La terza mostra i paesaggi che hanno affascinato Manet ossia le marine delle quali ne sono esposte ben cinque. Qui c’è la Pastorale di Cézanne ispirata dal Dejeuner sur l’erbe dell’artista il quale si era a sua volta ispirato a un disegno di Raffaello. La quarta è dedicata alla natura inanimata e qui sono esposte bellissime opere che furono nel 2000-2001 oggetto di esposizione monografica al Musée d’Orsay.

La Fuga di Rochefort 1881 ca. Olio su tela 79×72 cm. Parigi Musée d’Orsay ©René- Gabriel Ojéda/ RMN Réunion des Musées Nationaux/ distr. Alinar
La quinta è dedicata all’arte spagnola molto ammirata da Manet che la conobbe visitando il Louvre. Ne è esempio la tela Lola di Valencia, Il combattimento di tori e il celebre Pifferaio. Si prosegue poi con le tele che parlano di Parigi nascosta e qui tra le altre c’è quella di Boldini “italien de Paris”. E poi non poteva mancare l’Opéra con le tele di Edgar Degas e altri. Per la Parigi in Festa oltre alla tela di James Tissot e altri, ci sono disegni, acquarelli, sculture e progetti. Tra i capolavori di Manet è esposto La lettura, nonché il celebre Balcone.
L’esposizione si conclude con le opere dedicate alle Donne parigine con il loro vestire di nero per mettere in risalto la carnagione chiarissima. Qui è esposto il Ritratto di Berthe Morrisot dove è palpabile la loro complicità artistica e di Renoir, Madame Darras. Un’esposizione da non mancare.
Emilia Dodi