Luigi Ghirri The Marazzi Years a Sassuolo

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Luigi Ghirri The Marazzi Years 1975-1985©Eredi Luigi Ghirri Courtesy Marazzi Ceramiche

Dal 16 settembre al 31 ottobre 2021 a Sassuolo con il titolo “Luigi Ghirri The Marazzi Year 1975-1985 nel Palazzo dei Duchi (Gallerie Estensi) è presentato un nucleo di fotografie scattate da Luigi Ghirri che erano rimaste conservate nell’Archivio Marazzi e dimenticate. La mostra è curata da Ilaria Campioli

Luigi Ghirri The Marazzi Years 1975-1985©Eredi Luigi Ghirri Courtesy Marazzi Ceramiche
Luigi Ghirri The Marazzi Years 1975-1985©Eredi Luigi Ghirri Courtesy Marazzi Ceramiche

Questa mostra nata in collaborazione con l‘archivio Luigi Girti e la Marazzi Group con la curatela di Ilaria Campioli nella sede del Palazzo dei Duchi Sala dei Giganti di Sassuolo, fa conoscere un periodo poco noto del grande fotografo Luigi Ghirri, noto internazionalmente, con l’Azienda Marazzi che nata negli anni ’30 del Novecento si era trasferita a Sassuolo nel 1943. L’incontro tra Marazzi e Luigi Ghirri era avvenuto durante una conversazione tra lui e il titolare di allora dell’Azienda Marazzi, che cercava di creare nuove ceramiche con il colore e le diverse dimensioni. Ora la Marazzi Group ha interessi in 13 Paesi. Le idee di Ghirri piacquero e così iniziò la loro collaborazione.

 

 

Luigi Ghirri The Marazzi Years 1975-1985©Eredi Luigi Ghirri Courtesy Marazzi Ceramiche
Luigi Ghirri The Marazzi Years 1975-1985©Eredi Luigi Ghirri Courtesy Marazzi Ceramiche

In dieci anni Ghirri progettò per Marazzi un nucleo di opere fuori dai canoni pubblicitari, create con l’idea della ricerca artistica e visiva di Ghirri che aveva coinvolto anche John Batho, Cuchi White, Charles Traub nella sua attuazione. Martina Bagnoli Direttrice delle Gallerie Estensi, così si esprime: “La mostra di grandissimo fascino dell’opera  di Luigi Ghiri una personalità di riferimento della fotografia italiana del Secondo Novecento .Questa mostra in collaborazione con la Marazzi reitera il rapporto stretto e vincente che le Gallerie stesse hanno con il territorio che caratterizza queste terre”.

 

 

Luigi Ghirri The Marazzi Years 1975-1985©Eredi Luigi Ghirri Courtesy Marazzi Ceramiche
Luigi Ghirri The Marazzi Years 1975-1985©Eredi Luigi Ghirri Courtesy Marazzi Ceramiche

Le foto esposte sono 30 nell’appartamento dei Giganti aperto all’uopo, Martina Bagnoli dichiara in proposito:”Gli spazi dell’appartamento composto d un camerino e due camere che affacciano su un imponente giardino all’italiana con le loro inquadrature prospettiche e fregi composti da quartigli, riquadri e due rilievi fittizi con Tritoni e Nereidi, sembrano esaltare ancor più la poetica sensibile, i colori, le geometrie e le prospettive simboliche del fotografo emiliano”.

 

Luigi Ghirri The Marazzi Years 1975-1985©Eredi Luigi Ghirri Courtesy Marazzi Ceramiche
Luigi Ghirri The Marazzi Years 1975-1985©Eredi Luigi Ghirri Courtesy Marazzi Ceramiche

 

Ilaria Campioli, la curatrice, afferma “Nella produzione realizzata per Marazzi Luigi Ghirri inserisce il materiale ceramico all’interno di una riflessione più ampia sulla rappresentazione. Le superfici entrano a far parte di un di un sistema di misurazione e induzione del mondo in scala così importante per l’autore in quegli anni. Le combinazioni dei diversi piani e le griglie, gli permettono di approfondire la riflessione e la conoscenza sull’apprendimento, come fossero un foglio sul quale scrivere e imparare a disegnare”. Grazie a questo ritrovamento la mostra si avvale di un libro non in vendita, e la creazione di un sito di approfondimento: www.ghirri.marazzi.it 

 

 

Luigi Ghirri The Marazzi Years 1975-1985©Eredi Luigi Ghirri Courtesy Marazzi Ceramiche
Luigi Ghirri The Marazzi Years 1975-1985©Eredi Luigi Ghirri Courtesy Marazzi Ceramiche

 

Il percorso espositivo ha un avvio simbolico con l’esposizione di un piccolo focus dedicato all’opera simbolo di quest’esposizione, ospitato nelle sale dei Musei Civici di Reggio Emilia, in occasione del Festival della Fotografia Europea 2021. Dopo Sassuolo la mostra andrà a Parigi nell’Istituto Italiano di Cultura dal 10 novembre, in occasione di Paris Photo.

Anna Camia

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