L’alligatore su Rai 2

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Il 25 novembre parte su Rai 2 una nuova serie crime in quattro prime serate intitolata “L’Alligatore”, tratta dagli omonimi romanzi best seller di Massimo Carlotto.

Questa fiction si può definire un crime noir padano a ritmo di blues. L’alligatore, è un detective senza licenza e che non usa la pistola ma intelligenza e ironia, appena uscito di galera, condannato ingiustamente.

 

 

Uno stile nuovo di narrazione caratterizza questo prodotto, stile hard-boiled in versione mediterranea, in cui c’è: “un Veneto dalle notti piovose, con la laguna deserta, la nebbia con il suo sfondo nostalgico, che è protagonista nelle avventure della fiction“. Parola del regista, Daniele Vicari che con Daniele Scarigi con lui dietro la macchina da presa, dal 25 novembre porta in tv la serie in onda per quattro prime serate (anticipate su Rai Play dal 18).

 

Il protagonista della fiction, che è uscito dalla penna di Massimo Carlotto che ha collaborato alla sceneggiatura, firmata da Laura Paolucci e Andrea Cedrola, è Matteo Martari che ricopre i panni di Marco Buratti, un ex cantante di Blues.

 

La Trama della fiction

Ambientata nella Laguna Veneta, la serie racconta le vicende di un ex galeotto ed ex cantante, per tutti è l’Alligatore, soprannome che gli calza a pennello, perché dopo essere finito in carcere da innocente, ha imparato a muoversi agilmente nella melma e nelle fosche paludi cittadine dove regna la criminalità. In quei sette anni dietro le sbarre ha perso tanto, sicuramente troppo: l’amore e la voce. Adora il Blues, il Calvadòs e investiga, suo malgrado, a volte oltrepassando i limiti della legalità. Crede nell’amicizia, per lui quasi una fede, che gli consente di tenere insieme una bizzarra squadra di investigatori formata da un ambientalista pacifista, Max detto La Memoria e da un contrabbandiere con un passato nella malavita milanese, Beniamino Rossini.

Il Cast della fiction

A vestire i panni di Marco Buratti detto Alligatore, Matteo Martari, che è stato chiamato a dare corpo e voce – dai toni bassi e rauchi come chi ha frequentato i luoghi più umidi e fumosi del nord est – a questo particolarissimo personaggio letterario. Sull’Alligatore dice: “Ho letto tutti i libri di Carlotto, ci siamo preparati con Daniele prima facendo delle sessioni di lettura, poi delle prove a teatro. Io sono veneto nel più profondo, cresciuto immerso in quei paesaggi, anche se poi mi sono trasferito, ho pescato nella laguna tutta l’energia e tutto il ‘marcio’ necessari per cercare di dare al mio personaggio il vitalismo e al tempo stesso la malinconia ma anche l’ironia con cui Carlotto ha immaginato Marco Buratti. Non canto e per fortuna nella serie lui in carcere ha perso la voce

Valeria Solarino è Greta che è il suo grande amore, la sua ossessione, la sua ex, una rock star dalla bellezza sconvolgente, che ha abbandonato l’Alligatore al suo destino cercando fortuna all’estero. Protagonisti con lui, Thomas Trabacchi che interpreta Beniamino Rossini, Gianluca Gobbi è Max La Memoria. E, ancora, Fausto Maria Sciarappa nel ruolo di Castelli, Eleonora Giovanardi in quello di Virna, Shalana Santana nelle vesti di Marielita e Andrea Gherpelli in quelle di Pellegrini.

Il regista della Fiction

Per Vicari si tratta della prima serie televisiva: “E’ vero, ma quando mi è stato proposto il progetto ho accettato proprio perché ho amato molto i libri di Massimo Carlotto, non solo per le storie, ma per le varie sfaccettature dei personaggi: anche quello appena accennato lasciava un segno indelebile. Grazie poi alla sua collaborazione alla sceneggiatura abbiamo avuto ampio margine nell’adattamento della storia, ad esempio ambientandola nei giorni nostri: nella serie l’Alligatore si occupa di casi legati anche al clima, all’ambientalismo militante, vero filo rosso delle indagini del protagonista contro l’industria criminale che avvelena e stupra il territorio. Poi il personaggio di Greta (Valeria Solarino), che è il suo grande amore, la sua ossessione, evocato nei romanzi, nella serie ha una caratteristica definita“.

La Musica nella fiction

Importantissima è la musica: “Nei romanzi svolge un ruolo principe e così nella narrazione filmica: quando Teho Teardo – aggiunge il regista – ha tirato fuori la raccolta di Alessandro Portelli, che ha registrato per le strade e nelle case nei capanni della Louisiana il blues “originario”, quelle voci roche e crude, quella musica strimpellata nelle fiere e nei cortili, viene direttamente dall’anima di Alligatore che è un’anima dolente, un’anima scesa a patti con il dolore e solo il blues esprime questa dolenza“.

Carlo Salvatore

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