Accademia di San Luca e Raffaello

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Foto mostra foto Lo Giudice -Bufo

É aperta all’Accademia di San Luca la mostra “Raffaello l’Accademia di San Luca e il mito dell’Urbinate” che gira intono alle due opere di Raffaello. E’ curata da Franco Moschini, Valeria Potili e Stefania Ventra con un notevole comitato scientifico. Ingresso libero previa prenotazione e regole anticovid sino al 30 gennaio 2021. Attualmente la mostra non è visitabile causa restrizioni governative per la pandemia.

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Questa ulteriore mostra su Raffaello e il suo mito fa parte del Comitato Nazionale per le celebrazioni per i 500 anni della morte del pittore organizzate con il bene placet del  MIBACT. Si svolge in 5 sezioni: San Luca di Raffaello icona dell’Accademia- Il putto reggifestone e la sua fortuna – Raffaello nella cultura e didattica accademica – Raffaelo nella Galleria Accademica- Raffaello nell’opera dei Maestri dell’Accame. 

Foto mostra foto Lo Giudice -Bufo

La pima sezione si snoda attorno alla pala che raffigura San Luca che dipinge la Vergine tradizionalmente attribuita a Raffaello e divenuta l’immagine simbolo dell’Accademia dagli anni ottanta del Cinquecento. Per la prima volta sarà esposta anche una copia di questa tela eseguita nel 1623 da Antiveduto Grammatica attualmente esposta sull’altare principale della Chiesa di San Luca e Martina. A corredo delle due opere ci sono molte traduzioni calcografiche, disegni e incisioni sempre delle stesse tra le quali quella del celebre incisore olandese Cornelius Bloeamaert della seconda metà del Seicento.

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La seconda sezione parla del Putto reggifestone e della sua fortuna. Arrivato in Accademia tramite il lascito testamentario nel 1834 del pittore Jean- Baptiste Wicar anche questo messo in paragone grazie al prestito del Museo parigino Gustave Moreau. Il putto dell’Accademia considerato da alcuni la prima versione è stato sotto posto a varie indagini che hanno portato a molte considerazioni esposte nel catalogo della mostra. La terza sezione tratta delle opere raffaellesche che sono state realizzate da giovani artisti specialmente delle Logge Vaticane e dell’Isaia della Chiesa di Sant’Agostino.

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La quarta sezione presenta un nucleo di foto attraverso le quali si potrà osservare la centralità delle due opere di Raffaello possedute dall’Accademia e degli allestimenti storici. A chiusura mostra la sezione che parla dei grandi Maestri dell’Accademia attraverso le quali I’Urbinate fu rielaborato, assimilato e rielaborato. Tra queste va tenuto presente quella tra tardo Seicento e Settecento promossa da Charles Le Brun all’Accademia di Francia a Roma, la pittura di Angelica Kaufman del primo Settecento, la predilezione del primo Raffaello del purista Antonio Bianchi, la retorica dell’Ottocento con il grande San Luca di Francisco Podesti. Inoltre sono presente le varie rielaborazioni delle quali i grandi maestri accademici si sono cimentati fino al arrivare a quella di Achille Funi che chiude la mostra.  Inoltre ci saranno le visite guidate dai curatori il 9 e 23 novembre, il 7 e 21 dicembre fino al 4 e 18 gennaio 2021. Una mostra interessante per approfondire la storia delle due opere di Raffaello che sono in Accademia.

Anna Camia

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