Tra arte tecnologia e natura

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Fino al 22 novembre 2020 al Parco Sella Borgo Valsugana (TN) Quayola (Roma 1982) presenta le sue opere “Jardins d’Este” create tra arte e computer. Sono installazioni audio-video.

Quayola aveva già presentato questa mostra nel 2019 all’Orto Botanico di Padova all’interno della mostra Seconda Natura organizzata dalla Fondazione Peruzzo in collaborazione con l’Università di Padova. Allora si trattava di un’installazione corredata da grandi stampe della serie Remains ora, pur avendo il medesimo titolo Jardin d’Été, inerisce l’alta tecnologia applicata all’arte.

Quayola si confronta con la realtà attraverso gli occhi del computer dove la natura appare diversa da quella che i nostri occhi sono soliti osservare, quasi una seconda natura. Infatti l’intelligenza artificiale può diversificare e completare il lavoro, divenendo quasi essa stessa arte. Quayola in questo caso è andata nei luoghi stessi che furono cari agli artisti impressionisti, mettendosi nei loro panni cercando di interpretare la natura con il mezzo tecnologico.

L’inizio sono le riprese dei giardini che sono visibili lungo la Loira, riprese che sembrano generate dal computer, impiegando un software che interviene sulla visione finale che diviene una visione tra reale e artificiale. La natura ci dona tanta conoscenza e esperienza, ma siamo poi noi con il nostro vissuto, che impieghiamo la tecnologia e l’interpretazione.

Un bell’esempio di come si possa impiegare la tecnologia all’arte. Ad Arte Sella la natura non è solo una realtà da ammirare, ma interviene continuamente sull’operato artistico dell’uomo. Quayola con questa mostra ci fa comprendere come l’oggettività non è completa senza l’intervento artistico dell’uomo in quanto oramai viviamo in un mondo tecnologico evoluto e dobbiamo rendercene conto. La natura diviene un esempio di come arte e tecnologia possono coesistere, senza nulla togliere alla pittura in senso stretto.

Quayola è artista noto internazionalmente. Vive tra Roma e Londra. Ha esposto a Londra, Parigi, New York, Bruxelles, Pechino, Shanghai, Barcellona, Bordeaux e alla Triennale di Milano. La sua ricerca inerisce ‘arte classica e contemporanea impiegandole con le nuove tecnologie.

Anna Camia

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