Secondo concerto alla Nuvola all’Eur protagonista Gioacchino Rossini

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Il Maestro Fabio Biondi il cui sviluppo musicale orientato verso un repertorio universale, ma anche incline alla riscoperta di compositori oggi poco eseguiti, che si direziona verso una letteratura che copre 300 anni di musica ha aperto la serata dello scorso 18 settembre dirigendo, alla Nuvola dell’Eur, un concerto tutto dedicato a musiche tratte dal vastissimo repertorio rossiniano evidenziando in tal modo il suo sviluppo musicale orientato verso un repertorio universale, ma anche incline alla riscoperta di compositori oggi poco eseguiti. 

L’Ouverture da “Il Barbiere di Siviglia“ ha aperto la serata entusiasmando il folto pubblico intervenuto al secondo dei tre concerti organizzati dal Comune di Roma, dal teatro dell’Opera e dall’Ente Eur, congiuntamente al dichiarato scopo di sempre più pubblicizzare la musica operistica ed in particolar modo per ravvivare l’interesse per il poderoso edificio facente parte del gruppo Roma Convention Center, che ospita l’Auditorium progettato dall’Arch. Massimiliano Fuksas ed i cui lavori sono ancora in fase di completamento.

Dopo essere giunto più o meno agevolmente nella sala dell’Auditorium il pubblico convenuto può assistere alle esecuzioni progettate nell’ambito del progetto “Fabrica Young Artist” del Teatro dell’Opera di Roma e magistralmente eseguite dal complesso musicale diretto dal maestro Biondi, un complesso che si fa apprezzare per la professionalità e per la evidente dedizione alla diffusione della musica operistica ed in grado di accompagnare la eccezionale Mezzo Soprano Angela Schisano, il Basso Alessandro Della Morte oltre dal Basso-baritono Arturo Espinosa (tutti più o meno coinvolti dall’ingombro delle mascherine anti Covid che è restato scomodo togliersi per cantare).

Grandi applausi per i tre cantanti che hanno eseguito, rispettivamente, “Una voce poco fa” da Il barbiere di Siviglia, “Nacqui all’affanno…” da La Cenerentola, “La calunnia è un venticello” da Il barbiere di Siviglia, “Sia dunque delle figlie” da La Cenerentola e “Già d’insolito ardore” dall’italiana in Algeri e “Dunque io sono..” da Il Barbiere di Siviglia.

 

Tra una marea di applausi il programma si è chiuso con la esibizione, da parte della sola orchestra, della Ouverture da “Il Signor Bruschino”, opera minore del grande maestro pesarese. Un richiestissimo bis, il “Dunque io sono…” ha chiuso la seconda di queste tre eccezionali serate che, auspichiamo, vengano ripetute perché indubbia fonte di somministrazione di cultura.

 

Ancora una volta è opportuno segnalare, la eccezionale acustica della sala, ma di contro appare utile segnalare le difficoltà dalla uscita dall’edificio per accedere al livello stradale in quanto occorre “risalire” una lunga e poco comoda scalinata, la cui altezza supera i sei-sette metri senza poter fruire di scale mobili; si pensi a persone disabili o ad un caso di incendio, durante il quale fosse necessario evacuare prontamente l’edificio.

Andrea Gentili

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