Lo spettacolo in Galleria propone: “Fino alle stelle”

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A suo modo, il Teatro Quirino Vittorio Gassmann intende ricordare i cento anni dalla nascita di Alberto Sordi (15 giugno 1920) il popolare attore, regista, comico, sceneggiatore, compositore, cantante e doppiatore fra i più importanti attori del cinema italiano, considerato uno dei più grandi interpreti della commedia all’italiana con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Nino Manfredi.

Protagonista in grado di rappresentare come nessuno l’animo italiano, nei vizi e nelle virtù, Alberto Sordi, è stato ricordato da Geppy Glejies il Direttore Artistico del Quirino, con un lavoro affidato alla regia di Raffaele Latagliata, liberamente ispirato al film Polvere di stelle” che Sordi diresse nel 1973.

“Fino alle stelle” è il titolo dell’interessante spettacolo andato in scena ieri sera sul palcoscenico allestito all’interno di quel meraviglioso gioiello che è la Galleria Sciarra, un capolavoro di architettura di stile liberty costruita tra il 1885 e il 1888 dal Principe Maffeo Barberini Colonna di Sciarra firmato da Giulio De Angelis, simbolo del gusto dell’epoca e per inneggiare alla Glorificazione della Donna; più concretamente, per collegare la Via Minghetti con Piazza dell’Oratorio.

Appassionati interpreti ed autori del lavoro diretto da Latagliata due giovani attori, molto versatili, che rispondono ai nomi di Tiziano Caputo e Agnese Fallongo e che, sia pure tra le difficoltà di acustica non particolarmente favorevole ed una serata assai fredda per questo periodo dell’anno, hanno ben saputo rendere l’idea del soggetto del film al quale si sono ispirati con la loro partitura.

Il loro è un avventuroso e spericolato viaggio intrapreso attraverso l’Italia ( l’anno è il 1943,) per raggiungere il successo e salvare i loro sogni di gloria e sopratutto per sbarcare il lunario, proprio come nel film dall’omonimo titolo fecero Mimmo Adami (Alberto Sordi) e Dea Dani (Monica Vitti), marito e moglie, lui capocomico e Dea soubrette, titolari della scalcinata “Compagnia grandi spettacoli Dani Adami”,che nel corso del viaggio rischiarono addirittura di essere giustiziati e che si salvarono grazie al sacrificio di Dea che si concesse al Federale responsabile della loro sorte.

Quest’ultimo episodio è simpaticamente e molto realisticamente descritto in palcoscenico, con un semplice ma efficace espediente: un attaccapanni al quale sono appesi degli abiti da uomo e dai quali spuntano le mani abilmente manovrate dalla Fallongo.

 

I due attori in scena si avvalgono di musiche e di strumenti, da loro stessi suonati, a rappresentare le difficoltà e la miseria all’interno delle quali, si sviluppa l’intera storia. Un viaggio dentro loro stessi e lungo tutta la penisola, attraverso regioni, dialetti ed eventi musicali dal sapore tipicamente nostrano; un viaggio reale e metaforico insieme fatto di momenti privati, piccoli dissapori e comiche gelosie; un viaggio alla ricerca della grande occasione che possa cambiar loro la vita, una occasione che forse non arriverà mai o forse sì? Magari non proprio come se l’erano immaginata…

Prossima serata in galleria il 3 ottobre ore 20,30: “IL BIANCO E IL NERO dal Ragtime di Joplin alle prime incisioni di “Jass” concerto jazz con l’Alexander’s Ragtime Band di Alessandro Panatteri.

Andrea Gentili

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