Giancarlo Cerri mostra al CCM

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Giancarlo Cerri Maddalena 1967 carboncino su carta 32x23 cm.

Con il titolo “Quando l’orbo ci vedeva bene” Giancarlo Cerri artista ipovedente, torna a esporre al Milano al Centro Culturale dal 29 ottobre al 5 novembre 2020, presentando 45 opere che sono in bianco e vanno dagli anni ‘60 al 2004. E’ curata da Elisabetta Muritti.

Giancarlo Cerri Mare mosso 1967 inchiostro su cartoncino cm.24×33

Dopo la mostra dell’anno scoro di “astratto concreto” dal titolo “I quadri dell’orbo” eseguiti con una tecnica particolare, Giancarlo Cerri ritorna al CCM con un’antologica dal titolo “Quando l‘orbo ci vedeva bene”, titolo scelto dall’artista. Si tra di lavori che vanno dagli anni ’60 al 2004, con 45 opere quasi tutte su carta e in  bianco e nero, alcune mai esposte, che dimostrano l’assunto che il maestro milanese sostiene: “ Lo studio in bianco e nero non solo fa capire l’espressione timbrica dell’opera che sarà dipinta ma anche che uomo è l’artista”.

Giancarlo Cerri Albero 1978 inchiostro su carboncino cm. 33×24

 

La mostra si divide in 4 sezioni: 20 tra ritratti e nudi femminili, 11tra paesaggi e figure morte, 8 sequenze e 6 dipinti di arte sacra. Giancarlo Cerri, che ha avuto successo con le varie tendenze che si sono succedute nel suo percorso artistico, afferma:“il figurativo, l’informale, l’astratto sono e nel mio caso più mai, soltanto le definizioni di un percorso: il disegno resta sempre la base più  solida per ogni tipo di pittura”.

 

 

Giancarlo Cerri Sequenza 1981 acilico su tela cm. 120×180

 

 

Così dai successi degli anni ‘60-‘70 con i nudi, ai primi paesaggi visti dalla finestra, della fine anni ’70 e i maestosi cicli che hanno segnato gli anni ’80, con gli anni novanta, arrivano le 4 sequenze, ritmiche, musicali, e calibratissime. Si passa poi alle opere di arte sacra degli anni 2000, periodo nel quale il mondo è cambiato e la maculopatia è aumentata.

 

 

Giancarlo Cerri Ecce Homo 20091 olio su tela cm.180×125

Cerri ribadisce:” Il disegno, lo studio in bianco e nero, sono già la dimostrazione di quella che sarà l’operazione pittorica. Fano già intuire le caratteristiche individuali dell’autore quali il tratto e il “marchio” della sua personalità, che può essere deciso o delicato, ma non per questo incapace di raggiungere e esaltanti”.

Giancarlo Cerri ha smesso di dipingere nel 2005 con i quadri di arte sacra, ma ha ripreso con una particolare tecnica impiegando i colori che ricorda nel 2015, e ha avuto un’altra mostra al Centro Culturale di Milano nella primavera del 2019 della quale abbia dato conto.

Savina Fermi

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