Grande donazione agli Uffizi

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Il direttore Eike Schmdt e il docente Lorenzo Gnocchi

La più importante donazione dal dopoguerra è quella della Collezione di Carlo del Bravo che il suo erede universale e allievo Lorenzo Gnocchi ha fatto a suo nome. Si tratta di 455 opere tra dipinti, disegni, sculture tra le quali spicca quella cinquecentesca di Rosso Fiorentino.

Giovanni Colacicchi
Ritratto di Carlo Del Bravo

Carlo del Bravo, deceduto circa tre anni or sono lasciando erede universale il suo allievo Lorenzo Gnocchi, era Professore di Storia dell’arte all’Università di Firenze, esperto del Rinascimento e decano sugli studi dell’arte toscana dell’Ottocento al Novecento, professore universitario, come è ora il suo allievo e erede universale Lorenzo Gnocchi. Era a sua volta stato allievo nel 1959 di Roberto Longhi e tra i suoi allievi ha avuto tra gli altri Ettore Spall etti, Carlo Sisi, Simonetta Conderini e anche Antonio Natali. 

Rosso Fiorentino
San Giovannino 1520 tempera su tavola cm.534,5×35,5

Molte sono state le sue pubblicazioni e i suoi studi e non è possibile in questa sede farne un elenco, ma è stato internazionalmente riconosciuto come un importantissimo storico dell’arte e la sua collezione spazia dal cinquecento all’arte moderna.  Il suo erede Lorenzo Gnocchi sapeva del desiderio circa la donazione e volendo rispettare la sua volontà è stato così generoso da dare in donazione 455 opere, tra le quali il San Giovannino di Rosso Fiorentino, l’unica opera che era ancora in mani private, non solo ma di Jacopo Vignali il Giovane flautista e Gesù incoronato di spine.

 

 

Paolo Vignali
Giovane flautista 1650 olio su tela cm. 72×48,5

 

Il San Giovannino farà parte del nuovo allestimento della pittura del ‘500 agli Uffizi, mentre le opere del Vignali saranno esposte nella Galleria Palatina.  Le opere dell’800 e ‘900 saranno posizionate a Palazzo Pitti nelle stanze non visitabili che verranno restaurate all’uopo. Tra queste per l’800 ci saranno artisti come Giuseppe Bezzuoli, Ingres, Leon Bonnat, Antonio Ciseri Raffaello Sernesi e molti altri, mentre pe il ‘900 si potranno ammirare Bruno Innocenti, Giovanni Colacicchi, Renato Dotti e Rodolfo Meli e in una sala a parte le sculture di Domenico Trentacoste.

 

Rodolfo Meli
Volto ( Piero G.) 2016 olio su tela cm.70×45.5

Palazzo Pitti è il luogo deputato per queste opere anche perché Del Bravo era consulente per le acquisizioni della Galleria d’Arte Moderna. Altre opere saranno poi esposte a San Casciano Val di Pesa luogo che ha dato i natali a Carlo Del Bravo. Eike Schmidt Direttore delle Gallerie deli Uffizi ha così commentato “ E’ una delle più importati e consistenti donazioni di musei fiorentini dal secondo dopoguerra, ringraziano profondamente Del Bravo e il suo erede Lorenzo Gnocchi”.  Questo dimostra come anche in Italia ci siano persone generose e grandi intellettuali che mettono a disposizione il loro patrimonio a favore della comunità.

Emilia Dodi

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