Lontano Lontano di Gianni De Gregorio su RaiPlay

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Lontano Lontano 4° lungometraggio da regista di Gianni De Gregorio (che firma la sceneggiatura con Marco Pettenello) è una deliziosa commedia giocata tutta su toni morbidi, non urlati dove sorriso e riflessione si mescolano senza che l’uno tradisca o prevarichi l’altro. Uscito in sala poco prima del lockdown, viene ora proposto su Raiplay a partire dal prossimo 18 Giugno.

In una Roma estiva e sonnacchiosa Giorgetto (Giorgio Colangeli) e il Professore (Gianni De Gregorio), amici da una vita, s’incontrano quotidianamente al bar davanti ad un bicchiere di vino. Gli argomenti sono quelli che ci si aspetta, la vita, le donne ma soprattutto la pensione che non basta per sopravvivere dignitosamente in un Paese pieno di tasse e balzelli vari. E così i due, trasteverini doc ancorati al loro quartiere (da tempo il professore non attraversa Porta Settimiana) progettano un piano audace per dare una svolta alla loro esistenza. Un amico di un amico assicura Giorgetto faceva la fame con la pensione minima.

 

Ora con gli stessi pochi euro vive alla grande in un paese straniero. Lontano Lontano 4° lungometraggio da regista di Gianni De Gregorio (che firma la sceneggiatura con Marco Pettenello) è una deliziosa commedia giocata tutta su toni morbidi, non urlati dove sorriso e riflessione si mescolano senza che l’uno tradisca o prevarichi l’altro. Uscito in sala poco prima del lockdown, viene ora proposto su Raiplay a partire dal prossimo 18 Giugno.

Film certamente da non perdere (e magari anche da rivedere!) anche solo per ammirare Ennio Fantastichini nella sua ultima interpretazione. Suo il ruolo di Attilio l’amico esperto in fughe in paradisi fiscali, che si rivelerà presto essere un altro poraccio che campicchia restaurando oggetti cercando poi di piazzarli nei mercatini e bric à brac rionali. Ma il sogno di un altrove dove vivere una vita migliore (che si realizzerà alla fine e in maniera del tutto inattesa) cattura anche Attilio che mette in campo un vero esperto, il prof. Federmann (un irresistibile Roberto Herlitzka) chiamato ad analizzare, durante una vera e propria lezione, tutti i pro e i contro (clima, sanità, sicurezza e, soprattutto, potere d’acquisto) del Nuovo Mondo vagheggiato dai nostri tre eroi.

La scelta cadrà su le Azzorre. Ora che c’è una meta serve un piano e i soldi per realizzarlo. Si costituisce una cassa comune, dove si versano i pochi risparmi e i guadagni di qualche lavoretto occasionale (Giorgietto accetta di aiutare il fratello che ha un banco di frutta) per pagare lezioni di portoghese, lingua del posto, indispensabili per integrarsi con la popolazione locale. E nel frattempo mentre l’amicizia tra i tre fuggiaschi si cementa, si scopre una quotidianità dolce e accogliente non troppo facile da abbandonare.

La Città (bellissima, fotografata in modo non convenzionale pur nei suoi luoghi più conosciuti e amati da romani e non), quella del quartiere dove tutti ti conoscono, è un abbraccio confortante e il restare apre possibilità impensate dal recupero d’importanti rapporti familiari alla nascita, perché no, di un nuovo amore.

“L’idea di questo film – ha raccontato Gianni Di Gregorionasce da una conversazione con Matteo Garrone, che conoscendomi profondamente, mi stimolò a scrivere di un pensionato povero che è costretto ad andare all’estero per migliorare le sue condizioni di vita. L’idea mi folgorò e dopo tre anni di lavoro – ha aggiunto il regista – sono arrivato a scrivere prima un racconto e poi la sceneggiatura del film. Da questo spunto sono arrivato a parlare di un tema che mi sta molto a cuore: l’istinto buono, quello che abbiamo tutti, certo chi più e chi meno, ma tutti, io credo”.

Presentato al 37.mo Torino Film Festival nel 2019 il film con 2 candidature ai Nastri d’Argento è una coproduzione italo – francese Bibi Film Le Pacte con Rai Cinema. La sceneggiatura, scritta da Marco Pettenello e Gianni Di Gregorio, è tratta dal racconto del regista “Poracciamente vivere” pubblicato da Sellerio Editore nell’antologia “Storie dalla città eterna” e ora nel libro “Lontano lontano” sempre edito da Sellerio.

Ludovica Mariani

 

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