Nanda Vigo al MACTE di Termoli

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Nanda Vigo

Al Museo di Arte Contemporanea MACTE di Termoli c’è l’ultimo progetto di Nanda Vigo prima della sua dipartita all’età di 83 anni. Il museo riapre con quest’ultima mostra della celebre artista contemporanea milanese. Fino al 3 giugno 2020 a ingresso libero.

Nanda Vigo

Riapre il Museo di Arte contemporanea di Termoli, MACTE con l’ultima mostra di Vanda Vigo, artista della quale abbiamo già scritto, dal titolo “Vanda Vigo Light Project 2020” curata da Laura Cherubini con la collaborazione dell’Archivio Nanda Vigo, che è l’ultimo progetto espositivo creato dall’Artista, aperto a febbraio e subito chiuso a causa del Covid-19.

 

Nanda Vigo

L’esposizione tratta di alcuni punti importanti della ricerca di quest’artista dal 1960 ad oggi, artista che è stata una delle maggiori della sue generazione. Nanda Vigo è stata tra le prime che ha unito Arte-Architettura e Design che ha caratterizzato il Premio Termoli messo in atto fin dall’apertura del Museo MACTE.

 

 

Nanda Vigo

 

Nanda Vigo vinse il Premio Termoli nel 1976 con l’opera Sintagma, realizzata in vetro, specchio e neon, il cui titolo deriva dal greco che significa composizione, ordinamento coniato da Ferdinand de Saussure per definire la “combinazione di due o più elementi linguistici linearmente ordinati”. Dopo 44 anni quest’opera diviene il fulcro della mostra nel suo significato come interpretazione dell’intera esposizione.

 

 

Nanda Vigo

Infatti i lavori in mostra, se da una parte sono disposti secondo un metodo espositivo unitario e attento all’architettura del museo che è la cifra distintiva degli allestimenti della Vigo, dall’altro dimostrano l’unione di due gruppi di opere unite anche dal punto di vista filologico, la cui unione risulta essere la luce. Il primo gruppo di opere chiamato “Trigger of the space” (innescatori di spazio) tra i quali spicca lo stesso Sintagma del 1976, opere che l’artista ha realizzato dagli anni ’70 fino all’odierno, ricercando ininterrottamente un “nuovo spazio” e un “nuovo tempo”.

Nanda Vigo Courtesy Archivio Nada Vigo

Si tratta di un ciclo di vere e proprie sculture di luce e riflessioni speculari, composte da due elementi distinti ma inseparabili “trampolini verso nuovi mondi, porte di accesso all’universo immenso e sconosciuto “, totalmente interconnesse con una ricerca che la Vigo ha realizzato in tutta la sua vita. Il secondo gruppo interessa tra le altre, l’opera “Light ProgressionsTrilogie” omaggio a Gio Ponti, Lucio Fontana, Piero Manzoni. (1993): creata in vetro e neon, è un omaggio a due artisti e un architetto, due compagni nel lavoro e uno nella vita, tre uomini che hanno avuto nell’esistenza’ della Vigo un’importanza fondamentale.

Lo spazio unitario e scuro della Sala circolare del MACTE è illuminato dalle sue opere.

Savina Fermi

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