Magritte a Seul

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Grazie a Crossmedia società fiorentina di produzioni digitali, apre nell’Insa Central Museum di Seul la mostra “Inside Magritte a Seul” dal 29 aprile fino al 19 settembre 2020.

Apre all’Insa Museum di Seul “Inside Magritte” la mostra che è stata a Milano e chiusa ora a Firenze a causa del Codiv-19, che non appena possibile riaprirà al pubblico. La mostra è un’esperienza tra reale e fantastico, tra ricordo di un mondo onirico e il racconto reale della vita di uno dei più importanti artisti del XX secolo e un maestro del surrealismo. 

Non dimentichiamo che Magritte nella semplicità delle figurazioni, dei colori realistici delle sue opere, è pieno di cultura metafisica avendo ampliato la spazialità di De Chirico e alla sua ricerca dello spaesamento con oggetti comuni per arrivare alla decontestualizzazione totale. Anche il periodo dove sono unite parole e immagini o solo parole in modo non coerente, è un contributo originale all’opera del Novecento.

André Breton ha scritto di Magritte nel 1941 “Il procedimento di Magritte, non automatico ma pienamente deliberato, sostiene il surrealismo a partire dal 1929”. Il pubblico di Seul potrà assistere a una mostra monografica digitale e multisensoriale che ha l’appoggio della Fondation Magritte di Bruxelles che ha concesso la sua direzione scientifica. In questo modo si è definita l’intesa che ha portato Crossmedia Group Edition, maggiore produttore italiano di Digital Exibition, ad acquisire il copyright di Inside Magritte, ottenuto da Hepo, per creare un format espositivo tra reale e irreale.

Il format è curato da Julie Waselge già direttrice scientifica del Magritte Museum. Inside Magritte è un itinerario nel quale i protagonisti assoluti sono i quadri, tra quelli più iconici della pittura del Novecento, che spaziano tra uomini in bombetta che galleggiano nei cieli, corpi umani con testa di pesce e la pipia non pipia. Il percorso dell’esposizione sarà esperienzale e multisensoriale e in 35 minuti permetterà al visitatore di immergersi nel suo mondo surreale con il suo modo deciso e evocativo.

Sarà il modo migliore per comprendere la psiche di Magritte che con le sue opere è riuscito a insinuare dubbi sul reale attraverso la rappresentazione del reale stesso. Lo scopo della sua arte era quelli di mostrare il pensiero e l’ignoto che come Egli stesso diceva: “il suo significato è sconosciuto poiché il significato della mente stessa è sconosciuto”.

Una mostra certamente all’avanguardia.

Anna Camia

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