A Senigallia si celebra Giacomelli

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Mario Giacomelli Scanno 1957-1959

In occasione del ventennio dalla morte di Giacomelli Senigallia Città della fotografia lo celebra mettendo in atto due mostre, che si riassumono in un’unica “Sguardi di Novecento Giacomelli e il suo tempo” aperta fino al 5 luglio 2020 in due sedi Palazzo del Duca e Palazzo Baviera. E’ a cura di ONO Arte contemporanea.

Mario Giacomelli Verrà la morte avrà i tuoi occhi 1965-1966

 

Per il ventennale della scomparsa di Mario Giacomelli sono aperte a Senigallia due mostre complementari, una curata da ONO Arte Contemporanea che presenta 20 fotografie di Giacomelli messe a confronto con 90 scatti di altri grandi fotografi internazionali della metà del scolo scorso, e l’altra curata dagli Eredi Giacomelli con l’Associazione artistica MISA che vanno dal 1954 al 1958 della collezione Città di Senigallia.

Mario Berengo Gardin Puglia 1967

Sguardi di Novecento che si tiene a Palazzo del Duca sono riuniti gli scatti non solo 30 foto del maestro, ma anche 90 dei più bei nomi della fotografia del periodo: Robert Doisenau, Gianni Berengo Gardin, Brassai, Henri Cartier- Bresson, Kikuji Kawada, Jacques Henri Lartigue, Herbert List, Nino Migliori, Paolo Monti, Leo Matiz, Ara Güler, che dialogano con le foto di Mario Giacomelli che si possono poi ammirare a Palazzo Baviera.

 

Mario Giacomelli Io non avrò mani che mi accarezzano il volto 1961-1963

 

La mostra prede spunto dalla rassegna The Photographer Eye ideata al MoMA di New York dal direttore del Dipartimento della fotografia dal 1962 al 1991 nel 1964, John Szarkowski, dove era stato esposto Mario Giacomelli avendo così il suo primo riconoscimento internazionale, dove erano fotografi del calibro di Avedon, Brassai, Cartier-Bresson, Doisenau, Evans e molti altri.

 

Kikuji Kawada Japanese National Frag 1959-1963

John Szarkowski così scrisse nel presentarli: “le fotografie qui riprodotte sono state eseguite nel corso di centoventicinque anni circa. Sono state scattate per ragioni disparate, da uomini mossi da intenzioni diverse e con diversi gradi di talento. In effetti hanno ben poco in comune, se non il successo che hanno comune e un lessico: queste immagini sono inequivocabilmente della fotografie. La visone che hanno in comune non appartiene a una scuola o a una estetica, ma alla fotografia stessa”. Partendo da queste considerazioni la mostra di Palazzo del Duca ha unito artisti che potessero essere messi in dialogo con Giacomelli.

Nino Migliori Gente dell’milia Frati volanti 1956 0

 

Con preponderanza di fotografi francesi, non mancano però gli altri europei come il tedesco Herbert Likst con il suo neorealismo. Tra gli italiani Nino Migliori nei primi anni di carriera, Gianni Berengo Gardin amico di Giacomelli e Paolo Monti e altri, passando poi a Ara Guler fotografo turco che ha interpretato al meglio il suo paese che attualmente ha una mostra nella Città di Roma.

Anna Camia

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