Un Prometeo… rivisitato al teatro Arcobaleno

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In totale armonia con lo spirito del Teatro Arcobaleno di Roma, conosciuto al pubblico anche come Centro Stabile del Classico, abbiamo potuto apprezzare uno spettacolo molto particolare e raffinato, messo in scena dalla compagnia siciliana Banned Theatre, diretta da due intraprendenti e valide registe: Valentina Ferrante e Micaela De Grandi.

Lo spettacolo si intitola “PROMETEO – Tragicommedia”, una rivisitazione in chiave moderna del lavoro di Eschilo, scritta da Valentina Ferrante.

Come sappiamo, la mitologia fu costante fonte di ispirazione per i drammaturghi classici di lingua greca, di liceale memoria.

In questa tragedia viene narrata in maniera grottesca la storia di Prometeo, uno dei Titani, reo di aver rubato il fuoco a Zeus per donarlo agli uomini. L’ira del re dell’Olimpo lo condannò ad essere incatenato ad una rupe, mentre un’aquila gli divorava perennemente il fegato fra dolori atroci.

Prometeo, così, diventa eroe solitario e vittima del tiranno Zeus, che viene identificato con il Potere. Il suo atto di ribellione viene esaltato come simbolo della lotta per il progresso e per la libertà, mentre la pazienza con cui sopporta la sua sorte, trova origine nella consapevolezza che i tiranni di oggi sono inevitabilmente destinati a cadere domani.

Valentina Ferrante ha saputo trasformare la tragedia in tragicommedia: infatti vi si colgono molti parallelismi tra il mondo quasi fiabesco in cui era ambientata la mitologia classica e l’attualità dei nostri giorni.

“Perché vogliamo ridere dei nostri idoli e dei nostri carnefici che ad una mente illuminata appaiono come abili cabarettisti e al tempo stesso commedianti da quattro soldi.

“La commedia è quando un illusionista diverte il popolo, la tragedia è quando diventa il suo capo.”

Grazie all’espediente del riso la tragedia si tinge di colori diversi, allegri, meno cupi, più surreali e vicini ai nostri tempi chiassosi dove ogni fatto, anche quello più turpe e indegno, diventa spettacolo”.

Bisogna riflettere seriamente su queste frasi, tratte volutamente dalle note di regia: sembrano proprio descrivere certi personaggi che imperversano nel palcoscenico politico italiano!

Non a caso, proprio per sottolineare l’aspetto comico, a un certo punto Prometeo si libera dalla gigantesca ragnatela che lo tiene intrappolato e si trasforma in una specie di cabarettista, scendendo in mezzo al pubblico e coinvolgendolo, con tanto di musiche che testimoniano molto bene l’avvenuto cambio di atmosfera.

Poi, però, qualcosa cambia e l’atmosfera tornerà quella iniziale, fatta di dubbi, di rimorsi di coscienza (quest’ultima allegoricamente rappresentata dall’aquila) e di decisioni tormentate: onestà o tradimento? E il confine tra i due concetti risulta veramente labile, sfumato…. Nel complesso, abbiamo assistito a uno spettacolo interessante, permeato di energia e di pathos, che ha saputo alternare momenti di grande intensità espressiva, a piacevoli spunti di leggerezza; tra l’altro, impreziosendo il testo con battute in dialetto siciliano, che fanno sempre effetto su chi in quella terra ha avuto i natali. Anche l’uso delle maschere risulta in linea con la tradizione classica.

Il gruppo bannedtheatre è ben assortito: Adriano Aiello, Micaela De Grandi, Valentina Ferrante e Federico Fiorenza ne sono i validi componenti. La regia è firmata dal duo femminile Ferrante/De Grandi, mentre le musiche originali sono state composte da Luca MauceriUno spettacolo da vedere, un esempio di come si possa fare cultura classica in maniera intelligente, adatto non solo agli studenti, ma a tutte le famiglie.

Salvatore Scirè

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giornalista e fotografo – commediografo e regista teatraleLaureato in Giurisprudenza, ha studiato lingue straniere e musica. In campo giornalistico si è occupato di vari temi, ma ha sempre prediletto il reportage geografico, formando testi e foto e pubblicando su importanti testate nazionali.E’ autore di tre libri fotografici: Roma nel cuore (Rizzoli Editore l982, prefazione di Carlo Lizzani) Gargano spettacolo della natura (Ed. Magnus 1987, prefazione di Nantas Salvalaggio) Roma colori del tempo (Il Capitello 1989 - II ediz. 2000 - prefazione di Giulio Andreotti). Ha pubblicato il saggio umoristico Donne... maneggiare con cura! (Liux Edizioni 2012)Da 22 anni scrive per il teatro come commediografo; da 16 anni si occupa anche di regia teatrale. Ha scritto una ventina di commedie, tra cui Professione separata! Ciao papà, ti presento mia madre!Cocktail di scambi; C’è un morto giù in cantina!

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