Quella gente comune, è quella di Cerami

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Al Teatro Sette di Roma, fino al 23 febbraio, è in scena lo spettacolo curato da Aisha Cerami, La Gente di Cerami, una serata in compagnia delle parole di Vincenzo Cerami – scrittore, drammaturgo, poeta e sceneggiatore, scomparso nel 2013 – e delle musiche del Maestro Nicola Piovani, eseguite da Alessio Mancini e Sergio Colicchio. Sul palco due magistrali attori a interpretare quella gente, quegli anti eroi di Cerami, Massimo Wertmuller e Anna Ferruzzo. La regia è sapientemente firmata da Norma Martelli.

Al Teatro Sette di Roma, fino al 23 febbraio, è in scena lo spettacolo curato da Aisha Cerami, La Gente di Cerami. Già andato in scena tre anni fa al Teatro Vascello di Roma, è uno di quegli spettacoli che vorresti non finissero mai.

Perché Vincenzo Cerami è stato un intellettuale che ha colto al meglio il sapore della propria epoca. Massimo Wertmuller e Anna Ferruzzo, magistrali interpreti di questa raffinata pièce, citano racconti e poesie di Cerami: da alcune sue opere sono stati tratti film che hanno segnato la storia del cinema italiano come Un borghese piccolo piccolo con Alberto Sordi e La vita è bella con Roberto Benigni.

Ne La Gente di Cerami vengono trattati brevi racconti, tratti dal romanzo La gente, adattati dalla figlia di Cerami, Aisha, e messi ottimamente in scena dalla regista Norma Martelli, grazie anche ai due interpreti che li trasferiscono sul palco senza forzature arbitrarie, racconti che nascondono una poetica lucida, spietata. Piccole storie, vicende di uomini “banali” che non saranno mai eroi o protagonisti di un film.

Racconti di vita quotidiana come un uomo che lotta con una mosca, un altro che, nel cercare pochi spiccioli per il giornale, trova nella borsa della moglie una lettera dell’amante, che è anche il suo migliore amico, altri personaggi, momenti felici e tragici di matrimoni e funerali, incursioni negli anni del boom economico, visti con sguardo ironico, cui Cerami era capace, cogliendone l’essenza degli accadimenti e dei suoi protagonisti.

Ogni personaggio raccontato si trova ad un bivio, costretto a scegliere la strada da intraprendere. Quelle raccontate da Cerami sono vite comuni dove, tra le pieghe della banalità, vive l’ombra di un’altra possibilità.

 

Ritratti di uomini e donne qualsiasi intrisi dalla forza di chi sa inventarsi la vita ogni giorno. Le storie non hanno nulla di speciale. E proprio in questa normalità si staglia la loro capacità di essere uniche. Scampoli di vicende che riguardano un po’ tutti noi, che ci permettono di specchiarci in un piccolo sentimento, in una frazione di emozione.

L’ottima Anna Ferruzzo si fa anche apprezzare per la sua prova canora, grazie alla sua voce cristallina che valorizza al meglio i brani proposti. Massimo Wertmuller mette in evidenza i suoi micro eroi che fuoriescono dal guscio in cui sono nascosti per farli approdare altrove. Ad accompagnare musicalmente i due attori sul palco, le musiche del Maestro Nicola Piovani, eseguite dal vivo da Alessio Mancini (flauto e chitarra) e Sergio Colicchio (tastiera e fisarmonica), una partitura musicale che dona ai racconti una profondità ulteriore, aggiungendo poesia ad uno spettacolo di rara profondità, interpretativa e drammaturgica. Potere di immaginazione della scrittura unito alla magia del teatro.

La Gente di Cerami è veramente un appuntamento da non mancare e un tributo ad un grande autore del nostro tempo. Uno spettacolo bello ed emozionante, che commuove e diverte. Una vera piccola perla drammaturgica. Da vedere.

Giancarlo Leone

 

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