La Casa dei Tre Oci a Venezia presenta dal 29 febbraio al 12 giugno 2020 una mostra dedicata a Jacque Henri Lartigue (1894-1986), il fotografo della Belle Époque e non solo. Si intitola “Invenzione della felicità”. E’ curata da Marion Perceval, Charles Antoine Revol, e Denis Curtis. Catalogo Marsilio Editore.
Quest’esposizione è realizzata in collaborazione con la Donation Henri Jacques Lartigue di Parigi, organizzata da Civita Tre Venezie e promossa da Fondazione di Venezia patrocinata dal Ministero della Cultura Francese. Il grande fotografo francese che ha iniziato da giovanissimo a realizzare foto della società ai tempi della Belle Époque, ha attraversato due periodi bellici continuando a ricercare con le sue foto la bellezza e la felicità.
La mostra presenta 120 immagini delle quali 55 inedite tratte dagli album che Lartigue stesso compilava, dei quali saranno visibili in fac-simile alcune pagine. A queste vengono aggiunti materiali d’archivio, libri come “Diary of the Century”, tre stereoscopie con i personaggi dell’epoca. E’ solo nel 1963 che la sua notorietà e la sua bravura è stata conosciuta grazie alla rassegna tenutasi al MoMa, curata dal direttore del dipartimento di fotografa, John Szarkowski. Tutta la sua vita è stata dedicata alla ricerca della felicità senza essere toccato da traumi profondi, pur avendo attraversato due guerre mondiali.
Il percorso inizia proprio da questi suoi primi scatti presentati a New York e queste foto riguardano il suo ambiente, la facoltosa borghesia parigina alla quale la sua famiglia apparteneva, le competizioni ippiche, le corse automobilistiche e quant’altro, luoghi frequentati da le donne eleganti e delle riviste illustrate che se ne occupavano.
Come scritto da Denis Curtis: “La parte di mondo di Lartigue è quella ricca e borghese di una Parigi del nouveau siècle, anche quando l’Europa verrà attraversata dagli orrori delle due guerre mondiali, Lartigue continuerà la purezza del suo microcosmoi fotografico, continuando a fissare sulla pellicola solo ciò che vuole ricordare, conservare, fermando il tempo, salvate l’attimo dal suo inevitabile passaggio. La fotografia diviene per Lartigue, il mezzo per riesumare, la vita, per-rivivere i momenti felici, ancora e ancora”.
Dopo la sua mostra al MoMa, Richard Avedon uno dei più quotati fotografi di moda del tempo, affascinato dalla sua arte gli chiese di poter vedere alcuni scatti e lo consigliò di pubblicarli. E’ così che è nato Diary of Century nel 1970. Lartigue non smise mai di fotografare e come si noterà nelle ultime sezioni ci sono gli anni ‘70-‘80 con le collaborazioni con il mondo del cinema, come fotografo di scena e poi la moda, sempre fotografate con le sue inquadrature particolari.
Savina Fermi