Ghost il musical, un inno all’amore

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Ha debuttato al Teatro Sistina di Roma, per rimanerci fino al 9 febbraio, Ghost il musical, con la regia di Federico Bellone, trasposizione fedele della pellicola del 1990 diretta da Jerry Zucker ed interpretata da Patrick Swayze, Demi Moore e Whoopi Goldberg che vinse due Oscar ed ora è stata adattata per il teatro dallo sceneggiatore del film. Protagonisti della trasposizione teatrale Mirko Ranù e Giulia Sol.

Ha debuttato al Teatro Sistina di Roma, per rimanerci fino al 9 febbraio, Ghost il musical, con la regia di Federico Bellone, trasposizione fedele della pellicola del 1990 diretta da Jerry Zucker ed interpretata da Patrick Swayze, Demi Moore e Whoopi Goldberg.

 

La trasposizione teatrale non tradisce il film, un bizzarro mix di thriller criminale, sentimentalismo e comicità. In molti momenti dello spettacolo sembra di essere di fronte all’acclamata pellicola cinematografica, forse anche meglio. La produzione internazionale Show Bees, in collaborazione con Colin Ingram e Hello Entertainment ha saputo sfruttare al meglio tutte le potenzialità di una storia sempre emozionante e divertente. Senza un cast di alto livello e un impianto tecnologico di grande impatto, il risultato non sarebbe stato identico.

Star della serata, personaggio atteso, tanto da meritarsi fragorosi applausi più volte in scena, è stata Gloria Enchill: degna erede nostrana dell’esuberante Whoopi Goldberg, la Enchill ha colto tutte le superbe qualità comico-interpretative dell’attrice afroamericana, regalando al pubblico romano una Oda Mae Brown di assoluta perfezione e dinamicità. Dalla scena nel suo studio di cartomanzia, con altre aiutanti, a quella finale in cui Sam, interpretato da un eccezionale, magistrale Mirko Ranù, è finalmente libero di oltrepassare nell’aldilà.

A dividere la vita da fantasma di Sam, un’affranta Molly, a cui Giulia Sol ha dato la fragilità necessaria e una buona e una buona intensità, in ottima in particolare negli assolo.

Applausi anche al cast maschile dello spettacolo, in cui si segnalano le validissime interpretazioni dei due fantasmi incontrati da Sam: il fantasma dell’ospedale, interpretato da un ottantenne agilissimo guest star internazionale, il cantante Ronnie Jones, e il fantasma della metropolitana, interpretato da Luca Gaudiano.

 

Mirko Ranù, nel ruolo di Sam, ha offerto una prova più che valida: bravo co-protagonista nelle esilaranti gag comiche con Gloria Enchill, buona intensità emotiva nei quadretti amorosi con Molly e convincente in quelle con il ladruncolo Willy Lopez, ossia l’attore Salvatore Maio. E con il suo amico-rivale Carl, interpretato da Thomas Santu.

E’ proprio lui l’altra grande conferma della serata: eccellenti doti canore e indiscutibili performance hanno permesso a Santu di gestire al meglio i momenti dello spettacolo e di portare in scena un Carl nevrotico, ossessionato dalla sua ambizione di successo e potere, ma nello stesso tempo insicuro.

A dare un senso compiuto allo spettacolo, un impianto scenico di forte impatto, capace di proiettare lo spettatore nelle atmosfere metropolitane di New York, grazie a giganteschi pannelli a led sui quali scorrono immagini in 3D, in perfetta sintonia con il momento rappresentato.

 

Per non parlare delle musiche, con una colonna sonora pop-rock arrangiata dall’ex componente degli Eurythmics, Dave Stewart, e da Glenn Ballard, con le coreografie di Chiara Vecchi, il disegno luci di Valerio Tiberi e gli effetti speciali di Paolo Carta, un mago dell’illusionismo capace di sorprendere il pubblico con i suoi trucchi. Non è mancato l’indimenticabile brano Unchained Melody dei Righteous Brothers, sottofondo musicale di una delle scene cinematografiche più emozionanti e sensuali degli ultimi trent’anni, dove Sam e Molly modellano il vaso di creta.

 

Ottima e dinamica la regia di Federico Bellone, che ha saputo mettere insieme un cast di professionisti, tecnici e artistici, in grado di trasferire sul palco tutta la magia della versione teatrale. Assolutamente imperdibile, da vedere. Rimarrete affascinati.

Giancarlo Leone

 

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