Figlie di E.V.A. alla Sala Umberto

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Al Teatro Sala Umberto di Roma, è in scena fino al 9 febbraio, la divertente commedia tutta al femminile scritta da Michela Andreozzi con Vincenzo Alfieri e Grazia Giardiello, Figlie di E.V.A. che vede protagoniste Michela Andreozzi, Vittoria Belvedere e Maria Grazia Cucinotta, con Marco Zingaro. La regia è firmata da Massimiliano Vado.

Al Teatro Sala Umberto di Roma, si recita la divertente commedia tutta al femminile scritta da Michela Andreozzi con Vincenzo Alfieri e Grazia Giardiello, Figlie di E.V.A.

Elvira, Vicky e Antonia (le tre iniziali del nome Eva) sono tre donne molto diverse tra loro, unite però dal desiderio di vendetta nei confronti dell’uomo che le ha usate, umiliate, abbandonate, tale Nicola Papaleo, potente politico. Tre donne nelle mani di un potente senza scrupoli, che sparisce un giorno all’improvviso lasciandole tutte e tre in gravissime difficoltà.

Elvira (interpretata da Michela Andreozzi) efficiente, anche troppo, segretaria di Papaleo, lo spregiudicato uomo politico, impegnato come candidato nelle prossime consultazioni elettorali. Lei si districa tra telefonate e decisioni, fiorai, amanti occasionali del suo datore di lavoro. Si sente invincibile e impeccabile, perché ha sempre una soluzione per ogni problema. Lei ha dedicato tutta la sua vita al lavoro, essendo spesso impegnata in importanti operazioni e quando scopre di essere stata truffata, firmando delle carte false al posto di Nicola, disperata tenta il suicidio, buttandosi dalla finestra che però è al primo piano.

Vicky (interpretata da Maria Grazia Cucinotta) è la moglie perfetta per bellezza e ricchezza del sindaco, di Nicola Papaleo. Ricopre il ruolo perfetto della signora al suo fianco che ama le uscite in pubblico e fare public relation. Vive solo di apparenza e fragilità, puntando tutto il suo essere in prodotti di bellezza ed estetici molto cari. Ma un pomeriggio mentre guarda il programma di Barbara d’Urso, si rende conto di essere stata lasciata in diretta televisiva nel più trash dei modi, tradita addirittura con una starlet “bionda”. Che vergogna per lei che incarna la bellezza mediterranea. Così reagisce avvelenandosi con antidepressivi. La salvano in tempo Elvira e Antonia.

Antonia (interpretata da Vittoria Belvedere) è la professoressa di latino un po’ ingenua, una simpatica e povera calabrese emigrata al nord che ha la sindrome di La Tourette. E’ molto intelligente, ma non abbastanza onesta da rifiutare le promesse di una cattedra tutta sua. Lei, invece, viene scoperta dal preside della scuola dove insegna a passare il compito al figlio di Vicky e del sindaco ed essendo precaria, paga questo scotto con il licenziamento immediato.

Tutto ciò è più che sufficiente per costringere le tre donne a cercare una momentanea alleanza e studiare il piacere della vendetta. Ma come? Presto detto: vendicarsi di questo sindaco spietato che usa le donne a suo piacimento senza riconoscere loro il giusto valore. Papaleo merita di essere colpito dove mai vorrebbe, sminuito in pubblico, privato del potere, punito grazie ad una astuta e sottile vendetta. Così – quando ci si mettono, l’unione femminile fa faville – tutte e tre decidono di creare il candidato ideale, l’alter ego di Papaleo, che vincerà le prossime elezioni facendo fuori l’altro sindaco.

Costruiranno a tavolino un classico “fantoccio” che annienti il potere di Nicola. Dopo vari provini, ecco che la scelta si posa su Luca Bicozzi (Marco Zingaro), aspirante e spiantato attore con problemi di autostima. Dubbioso, il povero Luca si presta al faticoso training a tre fasi, per diventare l’uomo politico perfetto e distruggere il nemico. Dopo avergli insegnato tutto quello che serve per diventare un vincente viene eletto a maggioranza assoluta dal popolo.

Riesce anche a conquistare il cuore di Antonia. Ma quando si accinge a fare il suo primo discorso, Luca rifiuta, non è pronto a fare il sindaco, anche perché è stato preso in una importante fiction e non può perdere l’occasione della sua vita.

Figlie di E.V.A. risulta una commedia piacevole, che diverte. Ma purtroppo tra il primo e il secondo tempo perde, senza recuperarlo, il dinamismo iniziale. Detto ciò, comunque, le due ore dello spettacolo scorrono anche quando vengono a mancare le battute al fulmicotone cui ci eravamo piacevolmente abituati nella prima parte. Bravissime le tre attrici e una scoperta, un vero talento, l’attore Marco Zingaro, che si rivela magistrale nel districarsi fra le dure prove delle tre E.V.A. che, se non hanno vinto il confronto elettorale con lo spietato Papaleo, hanno vinto quello teatrale, che è sempre questo quello che conta di più nel panorama teatrale. Da vedere.

Giancarlo Leone

 

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