Moschettieri prigionieri di D’Artagnan

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Al Teatro Manzoni di Roma, fino al 26 gennaio, è in scena il divertente spettacolo di Pino Ammendola e Nicola Pistoia, I tre moschettieri, molto surreale al limite del grottesco. Protagonisti, fra gli altri, Fabio Avaro, Enzo Casertano, Lallo Circosta. La regia è affidata a Luca Negroni.

Al Teatro Manzoni di Roma, fino al 26 gennaio, è in scena il divertente spettacolo di Pino Ammendola e Nicola Pistoia, I tre moschettieri, molto surreale al limite del grottesco.

Li abbiamo già visti a teatro “stregati”, “stremati dalla luna”, oppure “targati Eva” mentre ora ritroviamo lo stesso cast –arricchito in più dalla presenza di Vanina Marini e da Ramona Gargano – andare in scena con un classico della letteratura “cappa e spada”, rivisitato dal duo di autori Ammendola e Pistoia, sodalizio artistico che da tre anni a questa parte ha messo in scena più di 4 commedie, utilizzando una variegata compagine di interpreti per dare più incisività agli spettacoli.

I tre moschettieri è una rivisitazione parodistica del grande romanzo scritto nel 1844 dal francese Alex Dumas padre. La trama conosciutissima verte sul tentativo di D’Artagnan di duellare al fianco dei tre prodi moschettieri Athos, Porthos ed Aramis. Qui ci troviamo di fronte al classico cosiddetto metateatro, il teatro nel teatro.

Il testo di Dumas s’incrocia con la storia di tre operai di una ditta di derattizzare il teatro. In una strana atmosfera di un teatro deserto e al buio, tre uomini (gli attori Enzo Casertano, Lallo Circosta e Giuseppe Cantore) camminano attentamente illuminando il loro percorso con le torce elettriche, li accompagna una stravagante Lucia (Vanina Marini).

I tre uomini in tuta, come dicevamo, sono tre poveri e poco colti operai di una ditta di derattizzazione. Mentre cercano i nascondigli di ipotetici topi, i tre s’imbattono in un’improbabile D’Artagnan (Fabio Avaro) con tanto di costume e spada: è un attore pazzoide, questo novello D’Artagnan, che è rimasto prigioniero del personaggio che ha recitato per anni e anni  al quale non vuole rinunciare e che costringe, sguainando la spada, i tre operai lì sulla scena casualmente a vestire i panni di Athos, Porthos ed Aramis.

Gli operai, se dapprima appaiono spaventati, poi pian piano troveranno sempre più gradita la loro partecipazione in questa finzione scenica teatrale, si appassioneranno a questa nuova avventura, coinvolti emotivamente anche dalla presenza di Marcella (l’attrice Ramona Gargano), che si pone come antagonista a Lucia nel ruolo di Milady De Winter.

E così, tra farsa e tragedia, tra duelli e innamoramenti, vanno in scena le particolari e surreali avventure di tre spadaccini che per l’occasione s’improvvisano tali.

I tre moschettieri è uno spettacolo molto divertente e la forza sta nella comicità del testo, nel passaggio dalla recitazione minimalistica dei tre operai-moschettieri a quella classica di D’Artagnan un po’ trombone, interpretato da un Fabio Avaro padrone della scena e ben compenetrato nel suo personaggio, ma anche nelle musiche e nei costumi.

Comicissimi i tre moschettieri improvvisati che fanno divertire con le loro battute al fulmicotone e con i loro impacciati passi da spadaccini. Bravissima Vanina Marini che, con grande capacità camaleontica, da direttrice del teatro si trasforma nella perfida Milady De Winter, deliziando il pubblico con la grande energia e capacità istrionica.

Particolarmente efficace la regia di Luca Negroni che è riuscito con grande maestria ad equilibrare tutti gli attori sulla scena, disegnando un perfetto quadro d’insieme caratterizzato da grande armonia complessiva. Il finale è a sorpresa con un colpo di scena, ovviamente comico. Da vedere.

Giancarlo Leone

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