“La cena dei cretini”: con Nicola Pistoia e Paolo Triestino

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Nicola Pistoia e Paolo Triestino portano nuovamente in scena, e con grande successo, sul palcoscenico del Teatro Ghione, fino al prossimo 5 gennaio, un lavoro di Francis Veber che attrae una grande quantità di spettatori, al punto che l’anno 2019 si è chiuso, per il teatro che fu della grande Ileana, addirittura con tre repliche nella giornata del 31 dicembre.

Anche un cretino può rivelarsi sensibile pur se assai poco brillante: è l’assioma che la collaudata coppia Pistoia – Triestino riescono a dimostrare in palcoscenico attraverso una fantasmagoria di gags, la creazione di situazioni a dir poco equivoche in grado di generare notevole ilarità nello spettatore, il quale resta incantato a seguire, per vederne la fine, le evoluzioni cervellotiche dei due protagonisti di questo lavoro del francese autore di numerose commedie teatrali e cinematografiche, tipiche del genere d’oltralpe.

Pierre é un ricchissimo e stravagante editore che appartiene ad una cerchia di amici alquanto originali i quali si divertono ad invitare a cena, ogni settimana, un personaggio che ai tempi d’oggi definiremmo “un soggetto” ma che il buon Veber ha classificato come “cretino”.

Una sera Pierre, colpito improvvisamente da un “colpo della strega” mentre giocava a golf, torna a casa dopo aver invitato per un test pre-cena Francois Pignon, un impiegato statale con la mania di costruire monumenti celebri con fiammiferi di tutti i tipi e dimensioni e candidato al poco affascinante ruolo di “cretino della serata”.

Il lavoro dello scrittore francese ha già formato oggetto della sceneggiatura di un film dall’omonimo titolo del lavoro che Nicola Pistoia (Francois Pignon) e Paolo Triestino (Pierre Brochand) riportano in scena , ma con una differenza: l’analisi della società condotta dalla coppia, che cura anche la regia, è sagace, aggressiva, per nulla disposta a celare la stupidità dei vari personaggi fino a quando l’ingranaggio del divertimento, si inceppa a causa di una lombalgia che Pierre ha riportato giocando a golf e che gli impedisce di recarsi alla cena, nel corso della quale avrebbe dovuto esibire il cretino Pignon.

Quest’ultimo, invitato a bere un aperitivo prima della cena proprio da Pierre cerca di rendersi utile ad aiutare l’editore ma, da cretino perfetto, ne combina di tutti i colori causando una serie di disastri che sarebbero di per se tutte cose serie ma che la mimica facciale e l’atteggiamento disincantato di Nicola Pistoia tramutano egregiamente in argomenti di accattivante comicità.

Una nutrita serie di ulteriori commensali fa da corona al duo protagonista, vedi ad esempio la moglie di Pierre, Christine, che decide di lasciare il marito annoiata dal suo “cretinissimo” atteggiamento, il vecchio amico Just LeBlanc ex marito di Christine, l’amante ninfomane di Pierre Marlene o il cretino, per dovuto rispetto all’autorità non dichiarato, l’ispettore Cheval che vorrebbe ispezionare, di sua iniziativa, a fini fiscali la casa di Pierre.

Tutti personaggi apparentemente piatti. privi di personalità che, però, tra scambi di coppie e continui errori provocati dai maldestri e non richiesti interventi di Pignon, giungono a far capire che il cretino predestinato non è proprio quello che Pierre Brochant aveva individuato e che, invece, alla fine si rivela tutt’altro.

Ottime la interpretazioni e la regia della coppia Pistoia –Triestino; molto azzeccata la parte rivestita da Paolo Triestino nella parte dell’editore a caccia di cretini, ma anche da sottolineare quelle di Simone Colombari nella parte di LeBlanc e quelle delle due girls: Loredana Piedimonte e Silvia Degrandi, belle e brave nelle loro parti di Christine e di Marlene la ninfomane.

Il lavoro si concretizza in una analisi impietosa della nostra società, evidenziandone i luoghi comuni di genere buonista che vengono esposti, stravolti, al fine di evidenziare quanto di poco serio si nasconda dietro la facciata mostrata da ognuno di noi.

Andrea Gentili

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