Henri Cartier-Bresson Cina 1948-49 1958

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La Fondation Henri Cartier -Bresson di Parigi ha prorogato la fino al 9 febbraio 2020 la mostra delle foto scattate dal grande fotografo in Cina, dato il grande afflusso di pubblico, presentando più di 100 fotografie.

 

Tutti conoscono il nome di questo importante fotografo fondatore dell’Agenzia Magnum, eppure tra le tante foto documentarie scattare nei vari luoghi, quelle dedicate al periodo 1948-49 in Cina dove si trattenne un intero anno, ritornandoci poi dopo dieci anni per vedere cosa era cambiato dopo l’avvento di Mao Tse-tung e della Repubblica Sociale, sembrano avere una particolare presa sul pubblico.

 

Inviato per la Rivista Americana Life le foto in generale sono quelle scattate a Sciangai dove si è potuto trattenere di più. Come solitamente l’cocchio pur puntato sui fatti politici, è in particolare attratto dal fattore umano degli anni 1948-49 nei quali la rivoluzione era per compiersi. Affascinato dalla cultura di questo popolo e persino dalla sua forma religiosa, decise di tornarci dieci anni dopo per poterne documentare i cambiamenti.

 

Le 114 foto originali esposte a cura di Michel Frizot e Ying-lung Su documentano i due soggiorni arrivando a fotografare un vero pezzo di storia della Cina. Forse per questo chi vede ora il colosso cinese con i suoi grattaceli e la sua potenza politica e economica resta affascinato dalle fotografie documentarie di Henri Cartier-Bresson che ne mostrano la situazione prima di Mao Tse-tung e dopo il suo avvento.

 

 

Sempre a cura dei medesimi curatori della mostra a novembre 2019 è uscito in Italia un libro con 180 fotografie edito da Contrasto con lo stesso titolo dell’esposizione. In mostra le foto sono corredate dai suoi appunti di viaggio. La Fondation Henri Cartier -Bresson, voluta dallo stesso fotografo e dalla figlia Melanie, ogni anno tiene nei suoi locali tre mostre temporanee.  Questa è la prima volta che le fotografie vengono mostrate in pubblico.

Emilia Dodi

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