Conversation Piece/Part VI a Roma

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Alla Fondazione MEMMO di Roma è aperta e lo resterà fino al 2 marzo 2020 la mostra che ha per titolo “Conversation Piece /Part VI La realtà è ciò che non scompare quando smetti di crederci” di tre artisti: Corinne Gosman, Philippe Rahm e Rolf Sachs. E’ curata da Claudio Smarrelli.  

La Fondazione MEMMO presenta continuamente arte contemporanea e in particolare artisti stranieri che si trovano momentaneamente in Italia. Questa volta sono Philippe Rahn (1967) artista svizzero che con la sua ricerca è vicino al Nouveau Realisme, borsista presso l’Accademie de France Villa Medici a Roma, Corrine Gosmann (1987) CRT Italia Felloship in Visual Art all’ American Academy in Roma, e Rolf Sachs (1955) artista svizzero che ha da poco stabilito il proprio studio a Roma.

Tutti e tre gli artisti, che si esprimono con metodologie diverse, sono fermamente convinti che tramite gli oggetti impiegati questi possano divenire agenti di un possibile cambiamento nell’arte. In effetti il sottotitolo della mostra che prende spunto da un film di Luchino Visconti Gruppo di famiglia in un interno e vede un confronto tra generazioni, è stato anche un genere pittorico diffuso tra il XVII e il VIII secolo. Non è possibile scrivere per esteso delle opere in mostra.

Iniziando da Philippe Rahn noto per le sue innovative idee sull’architettura, che presenta Climatic Apparel, due capi di abbigliamento unisex, che l’artista definisce “Moda del nuovo realismo”, in ordine con le idee del filosofo Maurizio Ferraris, ossia nella fiducia che si possa incidere sul reale con le nuove tecnologie.

I due abiti realizzati in collaborazione con la socia Irene D’Agostino con il brand francese About e Worker, possono reagire alle condizioni atmosferiche e sono indicativi dei cambiamenti climatici dei quali l’artista da anni si interessa. Il set presentato riproduce tramite la luce artificiale i cambiamenti che avvengono durante l’anno che esaltano le proprietà dei tessuti. Quindi una ricerca importante sui materiali e sulla possibilità d’impiego.

Corinne Gosman nata in Italia, sperimenta come un oggetto reale possa divenire il senso di un’opera d’arte. Presenta Aria calda due tipi di opere, i dipinti realizzati su filtri per l’aria e le sculture prodotte con del mancorrenti in ottone. Impiega materiali di uso comune molto concreti. I dipinti proprio per le caratteristiche fisiche, restituiscono immagini liriche e ricordi di paesaggi visti da un mezzo in movimento, mentre le sculture creano architetture ascensionali che possono interagire con il pubblico.

Rolf Sachs presenta, anche con ironia, opere create con oggetti di uso quotidiano o elementi naturali, che mostrano l’interesse dell’artista per la manualità e la sperimentazione sui materiali che divengono una dichiarazione di adesione al Nuovo Realismo. All’inaugurazione ha messo in atto la realizzazione di ritratti di visitatori che stampava e appendeva subito, trasformando gli stessi in artefici e soggetti dell’opera d’arte, e altro ancora.

Una pubblicazione farà da catalogo che uscirà nel febbraio 2020.

Emilia Dodi