Il processo su Canale 5 con Vittoria Puccini

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Angelica era giovane, bella, innamorata. Ora il suo corpo galleggia nelle acque del Mincio. Angelica aveva 17 anni, era incinta ed è stata assassinata. Inizio alla Twin Peaks per Il Processo la nuova fiction di Canale 5 in onda in prima serata a partire dal 29 novembre.

8 puntate per un legal thriller, genere frequentato con successo dalla tv americana e anglosassone, ma praticamente assente dalle produzioni Italiane. Dopo la scoperta del corpo di Angelica le indagini sull’omicidio della ragazzina sono affidate alle capacità del Pubblico Ministero Elena Guerra.

I colpi di scena da questo momento in poi si susseguono rapidamente a cominciare dalla rivelazione del legame che unisce la vittima a Elena: “Che è una donna con un passato distruttivo congelato dentro di se – dice Vittoria Puccini che interpreta il giovane magistrato– Elena sembra aver superato i suoi traumi ma non è così. È una storia avvincente che mi ha catturata come lettrice prima ancora che come interprete. E credo che anche il pubblico si improvviserà detective perché il mistero sulla morte di Angelica sarà svelato solo nell’ultima scena dell’ultima puntata”.

I sospetti sul possibile autore dell’omicidio di Angelica cadono subito su Claudio Cavalleri (Michele Morrone) amante della ragazza e marito di Linda Monaco (Camilla Filippi) figlia di un ricco imprenditore. Ma quello che sembrava il colpevole ideale esce presto di scena per lasciare il posto sul banco degli imputati proprio alla moglie Linda.

A difendere la donna un abile penalista, ambizioso e senza scrupoli, Ruggero Barone.

Lo interpreta Francesco Scianna che ci dice di non avere una particolare attenzione per le serie tv: “Sono arrivato al personaggio senza ispirarmi a serial simili e a nessun attore in particolare. Certamente mi sono documentato e ho chiesto consigli ad un amico, avvocato penalista, per capire le dinamiche di un processo dove si deve difendere qualcuno senza, praticamente avere elementi a favore. Barone – spiega l’attore – userà la strategia dello show per confondere le carte. Nel corso della storia poi verrà fuori anche il personaggio Ruggero che nel suo passato ha subito un’ingiustizia che ha segnato lui e la sua famiglia.

Elena e Ruggero si scontrano in aula in una battaglia senza esclusione di colpi dove “la verità è spesso solo un punto di vista”.  Così il regista Stefano Lodovichi che rivendica il merito di aver diretto il primo vero legal thriller italianoè una storia liquida che ci fa credere una cosa per poi mostrarci subito altro.”

Linda è davvero colpevole o paga il fatto di appartenere ad una classe privilegiata, scatenando il rancore della gente? “Il mio personaggio – dice Camilla Filippi – è ambiguo, magari non per scelta. Linda ha una personalità indefinibile che cambia spesso nell’arco della storia. Anche le persone sono così, pensiamo di conoscerle e poi l’idea iniziale cambia. Sono una grande fan del genere legal – continua l’attrice – e seguo anche i veri processi”.

 

Vengono in mente molti drammatici fatti di cronaca dal delitto di Cogne all’omicidio della piccola Yara “che in qualche modo assomiglia alla vicenda di Angelica, anche lei una ragazzina brutalmente uccisa. Ho visto un documentario sul caso – ci dice Vittoria Puccinie la PM che se ne occupava era una donna forte anche nella sua immagine non tradizionale. Girava con il chiodo e su una motocicletta. Anche Elena è un magistrato un po’ fuori dagli schemi. La mia è una famiglia di avvocati – continua – a cominciare da mio padre e fin da bambina seguivo i processi in tv e sentivo parlare di legge in casa. Forse per questo mi sono iscritta a Giurisprudenza, senza mai dare neppure un esame però. Adesso in questa fiction posso finalmente indossare una toga, ed è una specie di sogno realizzato”.

Ludovica Mariani

 

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