Incontro con Massimiliano Gallo a teatro

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Momento fortunato per l’attore Massimiliano Gallo, napoletano doc, figlio d’arte (suo papà era il noto cantante Nunzio Gallo), versatile attore, molto amato dal pubblico che nella sua carriera ha recitato in film e serie tv di successo – attualmente in Tv su Raiuno nella fiction Imma Tataranni – Sostituto Procuratore, in onda la domenica sera e in tanti importanti spettacoli teatrali. Attualmente è in teatro come protagonista de Il silenzio grande, di Maurizio De Giovanni per la regia di Alessandro Gassmann. Visum l’ha intervistato.

Massimiliano, parliamo del suo personaggio e perché questo titolo

Lo spettacolo è scritto da Maurizio De Giovanni, è un testo inedito, dove si parla di temi universali, i classici rapporti tra marito e moglie, tra padre e figli e per come è scritto sembra un testo classico eduardiano, empatico, un omaggio alla vita e ai suoi errori. Io interpreto Valerio Primic – spiega Visum – uno scrittore di successo che sfoggia le sue targhe, i suoi premi ma che da vent’anni non pubblica più nulla. Preso dal suo lavoro ed estraneo da quel che accade in famiglia, non si rende conto di tutto quello che sta accadendo attorno a lui. Più di questo non voglio raccontare. Perché questo titolo? Perché poi figli e moglie, insoddisfatti di questa sua vita, gli ‘vomiteranno’ addosso tutto il loro malumore. Saranno quei piccoli silenzi per lungo tempo taciuti commenta – che genereranno un silenzio grande, finalmente espresso. E’ uno spettacolo magico, dove il pubblico rimane colpito, divertito, coinvolto emotivamente, con un finale a sorpresa. Ha già riscosso successo dove siamo stati. Ora arriviamo a Roma”.

 

C’è un messaggio che vuole lanciare al pubblico questa pièce?

Sì, quello di esplorare l’animo umano, riflettere sulle dinamiche familiari, sui rapporti padre-figli, marito-moglie”.

 

 

Lei è figlio d’arte. Attori si nasce o si diventa?

Attori si nasce perché esserlo presuppone un talento innato. Lo si diventa perché senza lo studio, il talento è inutile. Io sono stato agevolato venendo da una famiglia di artisti- sottolinea – dove sono stato cresciuto con una grande disciplina quasi militaresca. Purtroppo vedo che i ragazzi di oggi che vogliono intraprendere questa professione non hanno idea di cosa sia lo studio, il sacrificio. Non basta apparire per definirsi bravo. Non sono d’accordo con questi talent da cui i giovani ricevono messaggi sbagliati”.

Napoletano doc: che rapporto ha con Napoli?

Un rapporto bellissimo. Giovanissimo sono andato via da questa città per stabilirmi a Roma. Poi dopo vent’anni ci sono ritornato, l’ho riscoperta. E ora abito lì. E’ una città che ha un’energia particolare, che a un artista dà delle vibrazioni. Una città unica. In questo momento di degrado generale, Napoli ha reagito benissimo perché è stata capace di sfornare talenti artistici, musicali, teatrali, cinematografici. E’ una città in continuo fermento”.

 

Attraverso film e spettacoli teatrali ha raccontato tante anime di Napoli. C’è qualcuna che l’ha affascinato?

Devo dire la verità, tutte. I personaggi che ho interpretato li ho amati tutti perché me li sono scelti io. Ultimamente mi sono dedicato al cinema e negli ultimi cinque anni sono andato alla Mostra del Cinema di Venezia con ben sette film. Una grande soddisfazione: quella di aver portato ultimamente proprio a Venezia il film Il Sindaco del Rione Sanità con la regia di Mario Martone, trasposizione tratta dall’omonima commedia teatrale del grande Eduardo De Filippo, dove sono stato premiato come Miglior Attore non protagonista. Il bello di un attore è anche misurarsi con dei ruoli anche scomodi, che ti aiutano a crescere e sperimentare la recitazione”.

Tre aggettivi per definire Massimiliano Gallo

Più che tre aggettivi uno solo: sereno. Tirando le somme della mia carriera, posso reputarmi sereno e soddisfatto. Il mio lavoro l’ho preso sempre molto seriamente e anche quando faccio il laboratorio teatrale con i ragazzi non sono certo accomodante, risulto un po’ antipatico. Il mestiere dell’attore non s’improvvisa”.

 

Ha ancora il classico sogno nel cassetto?

Posso dirmi soddisfatto di tutto quello che ho fatto. Ho recitato con grandi registi, sempre riscuotendo grande successo. Forse ho un sogno nel cassetto: vorrei essere protagonista in assoluto di un film diretto o da Matteo Garrone o da Paolo Sorrentino”.

Progetti futuri?

Ho 4 film in uscita: Pinocchio di Matteo Garrone, Gli infedeli di Stefano Mordini, Sette ore per farti innamorare di Giampaolo Morelli e Villetta con ospiti di Ivano De Matteo. Inoltre da dicembre inizieremo – conclude – le riprese della terza serie della fiction I bastardi di Pizzofalcone, che andrà in onda la prossima primavera su Raiuno nel 2020”.

Giancarlo Leone

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