Giulio Romano a Mantova

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Palazzo Ducale Mantova Sala di Troia © MIBACT Complesso Museale Palazzo Ducale Mantova

Dal 6 ottobre 2019 a 6 gennaio 2020 Mantova celebra Giulio Romano ( 1492-1499 Roma/ Mantova 1596), artista che ha dominato l’arte e l’architettura della città, con una grande mostra dal titolo “Giulio Romano Torna a Mantova. Con nuova e stravagante maniera”. E’ un progetto elaborato da Peter Assmann e da un importante Comitato scientifico. Catalogo Skira.

Giulio Romano e bottega
Nascita di Apollo e Diana Windsor Castle The Royal Collection

Il titolo emblematico si riferisce in particolare all’eccezionale prestito che il Département des Arts Graphiques du Musée du Louvre, grazie al suo Direttore, Jean-Luc Martinez, ha concesso per quest’esposizione. Si tratta in effetti di un prestito eccezionale poiché è la prima volta che questo avviene, il che permette di illustrare al meglio l’attività poliedrica di quest’artista. Giulio Pippi detto Giulio Romano, nato a Roma, aveva mostrato in primis il suo essere un architetto, disegnatore, pittore, allievo prediletto di Raffaello del quale alla morte ereditò per testamento la bottega, continuando il lavoro del Maestro.

Giulio Romano
Nascita di Apollo e Diana Parigi Musée du Louvre

La sua grande e poliedrica abilità fu riferita a Federico II Gonzaga che lo volle a Mantova in qualità di prefetto generale dell’urbanistica e dell’architettura del ducato. Mantova nel suo aspetto è opera del manierismo personale di Giulio Romano.

Per questo il prestito di 72 fogli del Louvre unitamente alle opere dell’Albertina di Vienna, del Victoria and Albert Museum e della Royal Collection, faranno conoscere al meglio i disegni preparatori di alcune opere di architettura, pittura e decorazione, che sono importanti per poter valutare il suo particolare manierismo, dagli esordi romani alla lunga e intesa attività a Mantova.

Giulio Romano e Bottega
Diomede combatte Fegeo e Ideo Mantova Palazzo Ducale Sala di Troia ©MIBACT
Palazzo Ducale Mantova

L’esposizione si articola in tre sezioni che permettono di focalizzare, come scrisse Giorgio Vasari nel suo testo “la nuova e stravagante maniera” dell’artista. La prima “Il segno di Giulio” come testimoniato dall’allestimento al piano terreno del Castello di San Giorgio, esamina la produzione grafica di Giulio come disegnatore e pittore presentando il suo importante apporto al manierismo. In questa sezione si vedono gli interventi architettonici, gli schizzi, i dipinti e oggetti che mostrano l’assoluta novità del suo operato,

iniziando con il corpus dei disegni conservati al Louvre, che danno conto dell’ultimo periodo ante venuta a Mantova, per arrivare alla sua lunga attività nella città gonzanesca come architetto e decoratore, uno per tutti basterà citare Palazzo Te.

Giulio Romano
Diomede combatte Fegeo Ideo Parigi Musée du Louvre

In questa sezione si prendono in considerazione i suoi lavori come disegnatore di argenti, arazzi, per affrontare in toto la sua opera.  La seconda Nel segno di Giulio vuole mettere in luce attraverso i disegni la decorazione del Palazzo Ducale, cantiere nel quale Giulio Romano espletò tutto il suo ingegno e dove possibile potranno essere messi in paragone i suoi disegni con l’esecuzione. Inoltre si ammireranno i rilievi di Ippolito Andreasi che hanno tramandato ai posteri i lavori così si potranno osservare le stanze sopravvissute ai secoli come il Camerino dei Cesari e La Loggia dei mesi.

 

Giulio Romano
Orfeo ucciso dalle Baccanti Parigi Musée du Louvre

A chiusura, nella terza sezione si esamineranno i lavori ispirati da quelli del Pitti provenienti da altri musei internazionali, tra i quali quella del Palladio denominata copia da Giulio Romano, nonchè alcune pale d’altare eseguite da pittori della cerchia dell’artista.

Una mostra che, ove ve ne sia bisogno, metterà ancor più in luce Mantova e il suoi circondario.

Emilia Dodi

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