Orazio Gentileschi a Fabriano

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Orazio Gentileschi Maddalena 1620 ca. olio su tela cm.220x155 Chiesa S. Maria Maddalena Fabriano

Dal 2 agosto al l’8 dicembre 2019 a Fabriano nella Marche c’è l’esposizione “La luce e i silenzi: Orazio Gentileschi e la pittura caravaggesca delle Marche del Seicento”. Coinvolge non solo la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli, ma anche il Duomo e la Chiesa di San Benedetto. E’ curata da Agostino Massari e Alessandro Delpriori.

Orazio Gentileschi
Circoncisione 1607 olio su tela cm390x252 Chiesa del Gesù Ancona

 

Questa è l’ultima mostra dopo quelle di Macerata, Ascoli Piceno, Fermo, Loreto, Matelica e ora Fabriano messe in atto dalla Regione Marche per promuovere e far osservare lo sviluppo dei territori colpiti dal sisma del 2016. Per questo è stato scelto il periodo che Orazio Gentileschi ha passato prima ad Ancona nel 1600-1606 e poi nel territorio fabrianese nel 1613-1619, puntando in particolare sul suo rapporto con Caravaggio e i pittori che nel periodo hanno subìto l’influsso del grande artista seicentesco.

 

 

Orazio Gentileschi
Madonna del Rosario 1511-1617 olio su tela cm.293×201 Pinacoteca civica A.Molajoli
Fabriano.

 

In loco l’artista ha dipinto La circoncisione, La vergine del Rosario oggi nella Pinacoteca Civica, La Visione di Santa Francesca oggi ha Urbino nella Galleria Nazionale delle Marche, la Madonna per l’Università dei Cartai, e qui Gentileschi viene messo in confronto con il Guerrieri, grande caravaggesco marchigiano al quale è riservata una sezione a parte e poi Baglione, Turchi, Valentin, Vouet, Cagnacci e altri. E poi le opere della Cattedrale di San Venanzio tra le quali la famosa Circoncisione, nonchè quelle della Chiesa di San Benedetto che fanno parte del progetto e del percorso e mostrano lo sviluppo dell’artista verso il caravaggismo.

 

Giovan Francesco Guerrieri
Santa Caterina 1522 olio su tela cm.222z169 Cattedrale do Fossombrone

 

Questa tematica è il punto centrale della mostra poiché mette per la prima volta le Marche, terra nella quale il Caravaggio non è stato presente, con la diffusione del caravaggismo. L’esposizione, date le opere e i documenti reperiti, fa conoscere come le grandi novità del Caravaggio abbiano, mediante gli artisti che furono nel suo raggio, diffuso il caravaggismo; questo grazie a Gentileschi e altri artisti presenti sul territorio.

 

 

 

Giovanni Baglione
San Giovanni Battista 1610-1615 olio su tela cm.136×38 Collezione privata

 

 

Sono riunite in questa occasione le opere di artisti marchigiani che sono stati un’eccellenza in questo settore come Giovan Francesco Guerrieri e Giovanni Baglione che prima amico del Merisi divenne suo grande nemico, artista molto attivo nelle Marche .

 

 

 

Guido Cagnacci
Maddalena penitente 1637 -1640 ca. olio su tela cm. 218c147 Chiesa di Santa Maria
Maddalena Urbania

Altre punto focale sarà l’influenza che il Merisi ebbe su artisti come Alessandro Turci, Valentin de Boulogne, Bartolomeo Manfredi, Antivenuto Grammatica, e in seguito su Giovanni Serodine, Agostino Caroselli fino a Carlo Bonomi la cui pala realizzata per le Clarisse nel 1811, oggi si trova a Brera e per l’occasione è prestata a Fabriano. A fare da contrappunto al linguaggio caravaggesco, ci sono le opere di artisti come il Lanfranco, Simone Cantarini, Guido Cagnacci, Giuseppe Puglia, Girolamo Buratti e come ci sia stata in due diverse epoche la contrapposizione di artisti come il Pomarancio, Andrea Lilli e Filippo Bellini.

In effetti un’esposizione diversa dalle solite, altamente scientifica per i rimandi e i contrappunti tra artisti differenti.

Emilia Dodi

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