Il nuovo cartellone del Teatro di Roma

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Alla presenza del neo direttore Giorgio Barberio Corsetti sono stati presentati i cartelloni del Teatro di Roma http://www.teatrodiroma.net/ (che comprende Argentina, India, Torlonia e Valle), che si ispirano alla filosofia vivendi dei boscimani del Kalahari nello slogan C’è un sogno che ci sta sognando. 70 spettacoli ed eventi, di cui 23 produzioni, che inizieranno all’Argentina con Augusto, il racconto corografico di Alessandro Sciarroni – l’8 ed il 9 settembre – e si concluderà con Così è se vi pare di Luigi Pirandello, messo in scena da Filippo Dini dal 19 maggio.

Alla presenza del neo direttore Giorgio Barberio Corsetti sono stati presentati i cartelloni del Teatro di Roma (che comprende Argentina, India, Torlonia e Valle), che si ispirano alla filosofia vivendi dei boscimani del Kalahari nello slogan C’è un sogno che ci sta sognando, che è una promessa di viaggio, quello nei luoghi di un teatro vivo ed avventuroso, desideroso di contemporaneità.

Un teatro dell’adesso in ogni dove. 70 spettacoli ed eventi, di cui 23 produzioni: sono i numeri di questa stagione 2019-2020 che declina la presa sul reale dal punto di vista sia contenutistico che formale. Tante personalità artistiche che il Teatro di Roma mette a contatto con il pubblico attraverso spettacoli e dispositivi che tirano i fili della quotidianità, che mirano alle verità nelle pieghe del racconto o che interrogano la realtà attraverso la messa in campo di formati inediti, singolari, partecipativi.

Ad aprire la stagione, il prossimo 8 settembre, sarà Augusto di Alessandro Sciarroni, racconto coreografico sull’amore e sulla sofferenza attraverso l’obbligo della risata perpetua a cui i performer si sottopongono per l’intero spettacolo; proseguirà il gigante Milo Rau che lancerà una sfida ai princìpi millenari di fede e carità della città papale con un’Assemblea Pubblica al Teatro Argentina.

Kornél Mundruczò, nome di punta della cinematografia internazionale, scardinerà i sistemi di rappresentazione tradizionale con il docudramma iperrealista Imitation of life; rivivrà nel corpo-segno di tre giovani performer la prima creazione della Gaia Scienza, La rivolta degli oggetti, direttamente dal palco militante del Beat 72.

Phia Ménard prenderà posizione contro la “normalità” e domerà il vento in due spettacoli gemelli, uno per bambini e uno per adulti. Zimmerfrei darà vita al capitolo romano di Family affair, il progetto “site specific” che ritrarrà la nostra modernità affettiva coinvolgendo famiglie che abitano attorno al Teatro India. Monica Demuru chiederà al pubblico di dirigerla in Jukebox.

Amir Reza Koohestani rifletterà sull’opera che lo rese famoso rimettendo in scena i personaggi che ne erano protagonisti in un mondo invecchiato di quasi vent’anni. Bartolini-Baronio solleciteranno i cittadini nei loro RedReading e Fabio Cherstich con Opera da tre soldiin the road” viaggerà nei quartieri e invaderà le piazze di Roma e del Lazio.

Il Teatro di Roma metterà in scena le atmosfere tragiche del teatro di Emma Dante con Misericordia, dal 17 aprile.

Assisteremo a vari esperimenti drammaturgici. Si parte con Lisa Ferlazzo Natoli con When the Rain Stops Falling di Andrew Bovell; la spietata voce dell’oggi di Eleonora Danco con dEversivo; il giovane Fabio Condemi con Jakob Von Gunten di Robert Walser; l’opera di Davide Enia con L’abisso; la rivoluzione assoluta di Giorgina Pi con Wasted di Kate Tempest; il sulfureo Mimmo Borrelli con La cupa. Infine, sarà la volta del duo Deflorian-Tagliarini con un dialogo per voce sola in Chi ha ucciso mio padre di Edouard Louis.

Tessere di un mosaico del tempo presente diventeranno, nell’ottica della presa sul reale, anche le riletture e le messe in scena dei classici, gli omaggi ad autori profetici che ci hanno raccontato l’Italia e il mondo di oggi in anni non sospetti. A tal proposito Massimo Popolizio porterà in scena John Steinbeck con Furore e i successi di Ragazzi di vita, dal 15 ottobre e Un nemico del popolo.

Valter Malosti parlerà attraverso le parole di Primo Levi, Se questo è un uomo, dal 5 novembre; mentre Claudio Longhi metterà in scena La commedia della vanità di Elias Canetti. Spazio, poi, a Carlo Cecchi che affronterà Eduardo con un dittico di spettacoli; mentre Antonio Latella metterà in scena La valle dell’Eden di Steinbeck, dal 1 maggio. Sarà la volta poi, di Filippo Dini, con Così è se vi pare, che dirigerà il suo primo Pirandello, dal 19 maggio. Infine, Massimiliano Civica rileggerà Antigone di Sofocle.

Giancarlo Leone      

 

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