Il Ghione, teatro del cuore

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E’ stato presentato giorni fa il cartellone della nuova stagione del Teatro Ghione di Roma. Tantissimi gli spettacoli, più di 30. Fra i tanti, Visum ne ha scelti tre e sentiti i relativi protagonisti.

 

Non mai così variegata la nuova stagione 2019-2020 del Teatro Ghione che quest’anno presenta oltre 30 spettacoli; c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Ad aprire la stagione, dal 19 al 22/09, un divertente spettacolo dal titolo originale, Anche gli asparagi hanno un’anima, ideato, diretto ed interpretato da Pino Quartullo e altri 19 attori, tutto basato su testi di Achille Campanile.

 

 

A parlarcene, lo stesso Quartullo: “Qui al Ghione avevo aperto altre stagioni, ma sempre come regista, mai come interprete. Anche gli asparagi hanno un’anima è uno spettacolo esilarante, molto profondo. Ho ripescato delle cose di questo autore mai portate in scena, sceneggiate da me, facendo un mio particolare viaggio nel suo materiale vastissimo. C’è di tutto: morte, amore, desiderio, passione, senso della vita e una comicità molto elegante, mai volgare”. 

 

 

 

Campanile ha anticipato movimenti avanguardistici – sottolinea l’attore – il teatro dell’assurdo, Woody Allen e altri umoristi del ‘900. Ci conduce nell’aldilà dove apprendiamo che l’unica anima di cui essere certi è quella degli asparagi che gettiamo via ogni volta che ne mangiamo uno”.

 

 

 

Tra i tanti spettacoli ben tre sono del grande William Shakespeare: dall’11 al 16/02, Romeo e Giulietta; dal 5 al 15/03, Otello e dal 7 al 17/11, Il mercante di Venezia, con Mariano Rigillo, Romina Mondello, scritto e diretto da Giancarlo Marinelli.

 

 

Francesca Valtorta, attrice di cinema e tv (ricordiamo la fiction Squadra antimafia 6), presente nel cast della piece ha detto: “Vengo da un contesto che ha più a che fare con la macchina da presa e sono felice di fare questa esperienza teatrale con dei professionisti esperti di teatro, così come Mariano Rigillo. Una bella sfida, un’avventura e un insegnamento. Cercherò di apprendere il più possibile dai loro consigli”.

 

Torna per la quinta volta a Roma, dal 24 al 29/3, Aspettando Godot, di Samuel Beckett, con la regia di Maurizio Scaparro e l’interpretazione di Antonio Salines, Luciano Virgilio, Fabrizio Bordignon ed Edoardo Siravo. “La nostra versione è molto fedele al testo originale – ha detto Siravo – non ci sono idee innovative che lo andrebbero a snaturare. La pièce è un trionfo di nonsensi, controsensi, contraddizioni, fatti surreali, assurdità dell’esistenza, incomunicabilità. L’uomo non sa nulla della vita, trascorre la sua esistenza solo in una dimensione spazio-temporale. Quest’anno andremo a rappresentare la pièce anche a Parigi. Una bella soddisfazione”.

Giancarlo Leone

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