Riparte Villa Ada: una festa tra Jazz, Pop, Rock e Yoga

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Come ogni anno in estate a Roma, il Festival di Villa Ada, giunto quest’anno alla 26° edizione. Aprirà i battenti il prossimo 18 giugno fino al 5 agosto.

Musica, incontri culturali, visite guidate. Anche quest’anno solito appuntamento romano con Villa Ada – Roma incontra il mondo, il Festival promosso da Dada e Arci con il contributo di Roma Capitale, che quest’anno giunge alla 26° edizione. Aprirà i battenti martedì 18 giugno fino al prossimo 5 agosto. Si susseguiranno 49 giorni di programmazione sui due palchi della kermesse, il Main stage e il Mini Dada. Quest’ultimo, collocato nell’area ad ingresso gratuito, sarà anche dedicato a dibattiti su tre temi di attualità del 2019: pace, multiculturalità e sostenibilità ambientale.

A dare il via martedì 18 giugno al Festival, sarà il sound reggae-jazz dei Groundation, la band statunitense che a Roma presenterà l’album The Next Generation. Il 19 giugno sarà la volta della rapper mascherata MYSS KETA con Paprika, il suo ultimo disco. Il 20 giugno, in occasione della Giornata internazionale del rifugiato, si esibirà Nada, accompagnata dall’Orchestra dei Braccianti.

Venerdì 21 giugno il live di Riccardo Sinigallia, giovedì 27 giugno quello dei Modena City Ramblers. Tra le date di luglio, la banda fiorentina Bandabardò (6-7 luglio), il pop rock dei Canova (il 14 luglio), e il rap crepuscolare dei Coma Cose (il 20 luglio). Quest’anno sono previsti anche degli show a tema dedicati ai grandi della musica: il 29 giugno omaggio a Fabrizio De André, il 30 giugno omaggio a Lucio Battisti, il 31 luglio omaggio ai Queen.

Tra le attività extra Festival, corsi di yoga, pilates e pound, spettacoli circensi e, per gli amanti dell’arte, la possibilità di visitare il Bunker Savoia, con una guida che racconterà la storia della Villa.

Il Direttore artistico del Festival, Giuseppe Giannetti, in occasione della conferenza stampa di presentazione ha dichiarato orgoglioso: “Sono soddisfatto del cartellone 2019. Ci sono ancora date in via di definizione, ma la qualità è elevata. Non c’è nessun nome messo per moda, sono stati tutti scelti per il valore della loro proposta musicale”.

Giancarlo Leone      

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