Frank Holliday a Roma

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Frank Holliday Foto allestimento Museo Carlo Bilotti Roma

Nel Museo Bilotti a Roma c’è la prima mostra italiana in luogo istituzionale di Frank Holliday, noto artista americano, che presenta 36 opere astratte dipinte a Roma. E’ curata da Cesare Biasini Selvaggi con catalogo Carlo Cambi Editore. 

Frank Holliday
Cold fire 2016 Olio su tela 216×183 cm. olio su tela

Promossa da Rona Capitale Assessorato alla Crescita Culturale con il patrocinio dell’Ambasciata Americana e servizi museali Zetema, con organizzazione e sponsorizzazione di Partners & Muciaccia, sono presentate 36 opere che l’artista statunitense ha dipinto nel suo soggiorno estivo nel 2016. L’interessante esposizione di opere astratte che dura fino al 13 ottobre 2019, inerisce propri oi due mesi vissuti a Roma. Le sue opere hanno tratto ispirazione da quelle che si trovano nei musei romani e nelle varie chiese del ‘500-‘600 e in particolare dal Caravaggio.

Frank Holliday
Femme Fatale 2016 215×162 cm. olio su tela

Non è certo una novità che gli artisti contemporanei si siano ispirati a Caravaggio, queste opere però mostrano una cromia e soprattutto una potenza che solo le opere del Grande Maestro riescono a suscitare: L’artista nel suo studio a Piazza Navona si è recato più volte ad ammirare e cercare di comprendere, affascinato soprattutto dal San Matteo della Cappella Contarelli e non solo.

Frank Holliday
Medusa 2016 260×209 cm. olio su tela

L’estate romana del 2016, momento che l’artista ha definito ”monastico”, ha portato alla realizzazione di queste 36 opere molto potenti e interessanti e soprattutto realizzate creando della vera pittura con colori puri, misti e a volte contrastanti fra loro, ma senza discromia, anzi presentando i più amati come il blu e il rosso nelle varie tonalità e con punte di giallo brillante. L’artista ha dichiarato che vivendo a Roma e osservando l’arte, ha compreso che ci sono tre zone: il paradiso che è luminoso, arioso e senza peso, qualcosa che non si può avere, ma del quale ci possiamo fare un’idea. Poi c’è la terra e infine l’inferno. 

Frank Holliday
Blush 2016 250×209 cm. olio su tela

 

L’inferno per lui è la forza di gravità che cerca sempre di aggrapparsi a noi per tirarci giù. Noi siamo incastrati fra i due. Osservando le opere di Bernini e come questi abbia affrontato il problema della gravità, Frank Holliday ha capito come nei suoi lavori il celebre scultore ha combattuto il problema, sentendo soprattutto osservando le stesse, l’attrazione del peso della terra e la ricerca della spiritualità.

 

 

Frank Holliday
Battle Cries and Champagne 2016 olio su tela

Il curatore Cesare Biasini Selvaggi nel suo dotto scritto in catalogo, mette il punto proprio su questo. “Frank Holliday ha scandagliato proprio questo spazio intermedio fra l’inferno e il paradiso,  quella dimensione di mezzo. La sua grande maestria sta nel dare l’immagine di qualcosa di assolutamente immateriale, nel dipingere la realtà nella sua irrealtà, cercando l’aldilà in questo mondo e questo mondo nel pensiero dell’aldilà. La bellezza del colore, controbilancia la solidità del gesto pittorico, in un susseguirsi di paradossi dove luci e ombre, cadute e ascese assenze e presenze diventano inscindibili”.

Una bella mostra in un spazio che lo è altrettanto.

Emilia Dodi

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