“Storie Bastarde” al teatro Ghione di Roma

0

Perché è bene riflettere sul nostro passato? E’ mai possibile che ripensando al passato si possa trarre una utilità per il nostro futuro?

 

Sembrano, queste, riflessioni a carattere filosofico ma, in effetti, Fabio Avaro attraverso una sottile ed efficace vena di comicità nemmeno tanto repressa, ci guida nell’esame di tanti ricordi che vanno dall’infanzia all’adolescenza, dalla giovinezza alla maturità a quando, cioè, acquisiamo la capacità di fare il punto sulla nostra vita; e lo fa da quel maestro quale è, in forma spontanea quasi stesse recitando a braccio, comunque veramente efficace, sempre delicata.

Riesce a far rivivere momenti dei quali ognuno di noi certamente conserva il ricordo ambientando la sua storia in un quartiere di Roma purtroppo malfamato, in un periodo collocabile tra gli anni ’70 e gli anni ’90: è appena avvenuto l’omicidio di Pier Paolo Pasolini e gli abitanti di Ostia, ancora sotto choc, sembrano essere improvvisamente  “cresciuti“ dopo aver vissuto esperienze semplici tra passeggiate, amicizie, di ogni genere caratterizzate dalla estrema semplicità all’interno di quel contenitore pop’lare che è la strada.

La strada come ambiente, come fonte di esperienze, come maestra di vita che viene tanto efficacemente descritta in questo lavoro scritto a quattro mani da Ariele Vincenti e dallo stesso Fabio Avaro da essere presa a soggetto di un lavoro molto ben congegnato ed altrettanto efficacemente interpretato con l’impegno di un artista che, proveniente da un’ottima scuola di recitazione è senz’altro in grado di dare vita ai più svariati personaggi, da quelli della commedia dell’arte al  mimo, al clown, non disdegnando la danza.

 

Lo spettacolo è diretto da Ariele Vincenzi che avvalendosi della straordinaria partecipazione de “La Zanzara“, ha contribuito alla formazione, all’interno di ogni spettatore, di un pensiero che lo conduce a considerare, nello specifico del quartiere romano di Ostia, anche attraverso caratterizzazioni ben riuscite di diversi personaggi tipici che rendono lo spettacolo veramente assai gradevole, il perché ed il come il quartiere abbia assunto le caratteristiche attuali.

Il lavoro è andato in scena al Ghione dallo scorso 7 maggio a domenica 12 maggio.

Andrea Gentili

 

Nessun commento