Copia originale di Marielle Heller nei cinema

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Forte delle sue tre nomination ai prossimi Oscar – sceneggiatura non originale, attrice protagonista e attore non protagonista – il secondo film da regista di Marielle Heller, Copia originale, si prepara ad approdare nelle nostre sale. Un’opera, quella della Heller, che racconta la storia della scrittrice e falsaria Lee Israel, che a inizio anni ‘90 riuscì a vendere un gran numero di false lettere attribuite a celebrità del passato; la donna raccontò successivamente la sua storia nella sua autobiografia del 2008, a cui il film è ispirato.

Per una volta, non è fuori contesto il titolo scelto dalla distribuzione italiana in luogo di quello originale (Can You Ever Forgive Me?): il film, infatti, ha al centro proprio la riflessione sul concetto di originalità e sull’atto creativo, e quindi intrinsecamente truffaldino, della scrittura. La misantropa e sboccata Lee non fa che dare nuova vita a illustri personaggi del passato, attribuendo loro parole e pensieri del tutto verosimili: per usare le sue parole nel film, la sua è persino “una Dorothy Parker migliore di Dorothty Parker”.

Il film vive molto, ma non solo, della sorprendente interpretazione di Melissa McCarthy, qui al suo primo ruolo drammatico: l’attrice dipinge perfettamente un personaggio presentato fin dall’inizio come outsider, misantropa per vocazione e scelta, che in fondo mette in atto la sua truffa principalmente perché le servono soldi per curare la sua gatta – non a caso, la sua unica amica. Un personaggio che trova uno strambo complemento nel dandy interpretato da Richard E. Grant, adorabile truffatore, complice e quanto di più vicino a un amico per la solitaria Lee.

Raccontando un universo in trasformazione come quello della New York di inizio anni ‘90, Copia originale descrive anche la vicenda di due “reduci”, individui sempre più fuori posto in un tessuto sociale che cambia inesorabilmente pelle: le librerie chiudono, i gay vengono malmenati per strada, un “pallone gonfiato macho di destra” come Tom Clancy vende milioni di libri, mentre una biografia di Fanny Brice non viene nemmeno pubblicata.

C’è un mood autunnale, nel film della Heller, esaltato dalla fotografia calda, con tonalità che paiono mostrare un tramonto perenne. Dramma biografico raccontato con toni da commedia classica, contrappuntato da deliziose composizioni tra il jazz e il blues, Copia originale ha il limite di non riuscire ad approfondire davvero la sua intuizione iniziale: quando il lavoro di Lee diventa sistematico e remunerativo, la sceneggiatura si esime dal fare considerazioni sul suo valore intrinseco, su quella che può essere l’autenticità/fedeltà di un falso, e la speculare falsificazione di una biografia dichiarata come tale. Impegnato a descrivere la parabola del suo personaggio, culminata con l’arresto, il film perde un po’ per strada questa componente.

Malgrado i suoi limiti, ci sono una sincerità e un’onestà intellettuale che colpiscono, in Copia originale: componenti che emergono nella descrizione di una sghemba – e a tratti irresistibile – coppia di outsider, sempre meno a proprio agio in un macrocosmo che non riescono più a riconoscere, e in cui non si riconoscono più. Uno sguardo pieno di empatia, per narrare una storia agrodolce, che pur laddove non approfondisce le sue componenti potenzialmente più interessanti, restituisce un quadro preciso, e insieme vivido, di una vicenda umana che diverte e coinvolge.

Marco Minniti

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Si è laureato in Scienze e tecnologie della Comunicazione con una tesi sulla pratica del remake cinematografico. Ha collaborato con le freepress L'acchiappafilm e Leggo, oltre che con la testata web Castlerock.it in qualità di critico cinematografico. E' stato redattore per il network Movieplayer.it, ha scritto per la webzine Fuoriprogramma.net, ed è attualmente tra i collaboratori del sito di critica cinematografica Quinlan.it. Nel 2018 è stato consulente per il ciclo psico-educativo "Stelle diverse - Conoscere l'autismo attraverso il cinema", organizzato dal centro di Roma CuoreMenteLab.

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